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Eclissi totale Nel
buio della sua cripta, Spike fissava il polveroso soffitto… senza in realtà
vederlo minimamente. Tutti
i suoi pensieri erano rivolti a…
maledizione a quella dannata ragazza! Continuava
a pensare a ... lei... continuava
a vederla nei sogni... negli
incubi... non gli dava
tregua... La
Cacciatrice! Proprio
a lui doveva capitare, questo! Come
se la sua vita, non fosse già
abbastanza complicata.. Si
alzò dalla tomba di marmo, che costituiva il suo giaciglio, e con aria seccata
e gesti nervosi, s'infilò
lo spolverino di pelle. Perché… non riusciva a dormire di notte… come tutti i comuni mortali?Semplice…
perché lui era già morto… Lui
era un vampiro… Una
volta fuori, il freddo e il silenzio assoluto
lo avvolsero improvvisamente, come un manto
gelido. Camminando attraverso
la bruma notturna, che aleggiava a pochi centimetri da terra, si diresse al cimitero di Sunnydale... Lì,
di sicuro, avrebbe potuto fare qualche incontro interessante... O così,
si augurava! Era
tardi... la
Cacciatrice probabilmente
aveva già finito il suo giro...
Non l'avrebbe incontrata. Meglio così!Si
morse un labbro… accorgendosi che ancora una volta… per l’ennesima volta,
aveva pensato a lei. Innervosito,
prese a camminare con ancor più foga… e chiunque, avesse avuto la sfortuna di
incrociarlo in quel momento, avrebbe scoperto il suo lato più oscuro… Il
soffice manto erboso su cui avanzava, smorzava
il suono dei suoi passi, rendendolo silenzioso come un rettile… e altrettanto
letale; l’abbigliamento, al solito nero, lo incupiva e sottolineava ancor più
i riflessi della capigliatura platinata… Gli occhi, ombreggiati da lunghe ciglia
scure, erano d’un
blu così intenso da sembrar neri…e brillavano di luce fredda e
crudele… Non
era molto alto, ma sufficientemente; aveva un fisico asciutto…scattante…
perfetto, con i muscoli guizzanti che risaltavano in modo evidente, sotto l’attillata t-shirt… Solo
quel suo strano modo di camminare e di muoversi, forse un po’ scanzonato,
poteva tradirlo e farlo apparire
vulnerabile, ma non celava
del tutto l’aspetto tenebroso… Era
pur sempre... un vampiro, in fondo, un essere
pericoloso... senza
scrupoli, né sentimenti... Ma
in realtà quella era solo una facciata… una reminescenza
di ciò che era stato in
passato... "The
bloody...Il
sanguinario." Attualmente,
a causa di quell'assurda organizzazione...che osava definirsi militare,
e quel dannatissimo CIP
impiantato nel suo cervello, non era più quel mostro che tutti
avevano conosciuto e temuto... "Maledetti...
Siete stati la mia rovina!!"
- Sussurrava fra se, mentre
continuava a camminare senza meta, fra le tombe ed i
monumenti funebri... Era
innegabile, quel cip aveva
cambiato la sua vita, le sue
abitudini... Non poteva più
nuocere a nessuno…. Non poteva più bere sangue…da un essere umano. Ma le sue idee... i suoi sentimenti... Per quella radicale trasformazione c'era voluto ben altro, che un semplice congegno elettronico! E
lei non gli credeva, non prendeva nemmeno in considerazione la cosa! Ma
lui ... era cambiato, era
cambiato veramente ! “Chissà
…forse mi sta’ tornando un po’ d’anima…e per questo che soffro!”
Rimuginò fra se e poi sbuffò, sedendosi su una pietra liscia e invasa
dai rampicanti, mentre si sfilava
dalla tasca una sigaretta. L'accese
deliziandosi dell'aspro sapore... e gustandone lentamente l'essenza,
cercò di sgombrare la mente
da pensieri o ricordi, che inevitabilmente
lo avrebbero fatto soffrire... Un
rumore impercettibile, sicuramente
inavvertibile ad un orecchio umano,
lo mise in guardia. Non
reagì in nessuna maniera, ne si
mosse... Volutamente
continuò a fumarsi la sua
sigaretta, tranquillo... Ma tutti i sensi erano tesi, vigili e pronti a qualsiasi mutamento. I
secondi passavano lenti... nella quiete immobile della notte... La mano scattò
improvvisa, bloccando all'altezza della gola il misterioso aggressore,
che proveniva alle sue spalle. Spike
fece leva con il possente braccio, in modo da girare l'essere
e da posizionarselo proprio davanti. Il
viso del misterioso assalitore, deturpato
e butterato, era a pochi centimetri
dal suo... Un
comune vampiro in cerca di un po’ di
sangue... -
Ehi, amico! - Apostrofò con la
solita aria strafottente il vampiro - Non
ci si presenta prima ... di fare conoscenza! -
Amico.... Ma... ma tu non ti
sei spaventato? Non ti faccio orrore? Chi
sei? Spike
non nascose la propria sorpresa... -
Devi essere proprio nuovo di queste parti ... se non mi conosci! La
faccia mostruosa dell'essere, si contrasse in quello che doveva apparire come
un'espressione perplessa. - Per tutti i demoni degli inferi... Non mi
frega niente di conoscerti.. Voglio il tuo sangue, e ora tu me lo darai! Gli
occhi gialli dell'aggressore si fissarono torvi in quelli di Spike. Ma
il biondo vampiro non si scompose più tanto. Con un movimento fulmineo fece
roteare il malcapitato, passandogli
alle spalle e stringendogli la gola nella morsa ferrea del suo avambraccio. -
Beh, spiacente di deluderti, amico, Ma io...non ne ho di sangue! - Gli sussurrò
all'orecchio, mentre con l'altra mano, sfilava il paletto di
legno, acuminato come una lama, dalla
tasca posteriore dei suoi pantaloni. Stava
per conficcarla con energia nel petto del demone, quando questi farfugliò delle
parole, che lo costrinsero a desistere e fermarsi... -
Non uccidermi...ti prego! Se sei un
demone anche tu... ascolta quel che ho da dirti... Spike
rimase immobile, gli occhi fissi
nel vuoto. Sapeva bene che i demoni
avevano mille risorse, mille segrete astuzie per farla franca,
e una volta usciti dalla situazione di emergenza... potevano ucciderti
senza pietà. In fin dei conti...la
loro era soltanto
una questione di sopravvivenza... Se
la cavava... solo
il più furbo! Spike
soppesò attentamente le parole, ma
non allentò la presa sul collo del demone. -
Parla, allora e spera che sia così interessante da farmi cambiare idea...e
lasciarti andare... Il
vampiro non si lasciò pregare oltre... -
Fratello, sta arrivando... il Supremo...
un demone dal potere immenso,
...e questa città ... diventerà
il centro del mondo dei malvagi... Avremo solo l'imbarazzo della scelta per
sfamarci... Tutto a portata di mano... Cattiveria, omicidi,
malvagità... e sangue che scorrerà fresco...
Che delizia non trovi? Nel
buio della notte, gli occhi di Spike brillarono... “Gia che altro di ...
meglio?” Ma invece di
lasciare la presa, la strinse con più vigore. -
Ti prendi gioco di me? Come fai a dire tutte queste cose... Da chi
l’ hai saputo? -
Nel mondo degli Inferi se ne parla da tempo… L'annunciatore sta venendo qui...
L'oscuro Angelo del Male... Lui e solo lui...prepara il terreno per il Dio e
...lo precede! -
Chi è questo annunciatore? Il
povero vampiro ormai faticava a
parlare... -
Nei prossimi giorni verrà... non tarderemo ad accorgercene... Ora...ti
ti prego lasciami… Ma
Spike non ero intenzionato a lasciarlo andare... almeno fino a che non avesse
avuto un quadro più chiaro della situazione. -
Un'ultima cosa ancora... e poi andremo a farci un bicchiere insieme...
Perché proprio qui... perché un essere così supremo,
verrebbe a scomodarsi per Sunnydale? -
Non lo so bene, fratello... in giro
si parla
di una profezia.. e di
un...qualcosa che sarebbe nascosto proprio qui... Spike
strinse gli occhi in due minuscole fessure... straziando ancor di più il collo
del demone. -
Quale..profezia? L'altro
era sempre più ansimante e terrorizzato, forse per questo...tentava di
ricordare e dire quante più cose rammentasse... -
Qualcosa del genere… “La Gloria al
Dio del male... che spalancherà la porta degli
Inferi con la
Chiave...” Spike
lasciò finalmente la presa... Il
vampiro si piegò in due... portandosi le mani al collo ...- Accidenti...amico,
hai la forza di dieci demoni! - Si
stava sollevando, ma non ne ebbe
modo... Con
gesto fulmineo Spike, gli conficcò
il paletto nel centro della schiena... all’altezza del cuore. - " E la
crudeltà anche... " - sussurrò… in risposta alle sue ultime parole. L'essere
malefico urlò e si disintegrò in polvere,
che venne
spazzata via dal vento...
°°°°°°°°°°°°°°°°°° Dunque
c’era un
pericolo! Cosa
voleva dire quella profezia...e chi stava arrivando a Sunnydale? Con
mille inquietanti domande per la testa,
Spike si diresse, quasi senza rendersene conto di fronte a quella casa..
La sua casa! Come
sempre si arrampicò sull’albero che cresceva proprio davanti.
Si sistemò sul ramo che
ormai conosceva fin troppo bene… E scrutò dentro, con i penetranti occhi da
felino. Raggomitolata sotto le
coperte spiccava la ben nota figura… La fissò per un tempo che non era
possibile definire… Tanto? Poco? Minuti….ore..
Che importava… L’importante era
vederla… sentirne il battito vitale… e percepirlo anche da quella distanza. Buffy
era unica… Buffy era irresistibile… era… Dannazione
era anche la cacciatrice e non lo
avrebbe mai guardato con gli occhi di un amante! Doveva
comunque impedire che le venisse
fatto del male, doveva
proteggerla… se non poteva amarla… Restò
sull’albero, immobile, fino
a che la luce non fu troppo intensa da farlo desistere.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Si
destò improvvisamente, da un sonno inquieto… Aveva
avuto la strana sensazione che qualcuno la scrutasse… per tutta la notte!
Che assurdità! Si
stiracchiò lentamente posizionandosi con più cura il cuscino… Non aveva
nessuna voglia di alzarsi… aveva
dormito proprio male! Ma
alla fine, vinta la stanchezza e il
desiderio di lasciarsi andare al “dolce far niente”, Buffy uscì dal
letto, per tuffarsi sotto la doccia
quando un rumore sordo, proveniente dalla camera della sorella la fece
sussultare. -
Dawn… sei tu… che stai
combinando? Con
movimenti nervosi e decisi uscì nel corridoio, precipitandosi nella camera
della sorella. La
ragazzina era intenta a cercare qualcosa fra i polverosi scaffali della sua
stanza, ricolmi di libri e peluche,
in perenne disordine. Non
si scompose più di tanto all’irruzione della sorella, e senza tralasciare la
sua ricerca, si lanciò in un fitto
scontro verbale. -
Buffy... ma che fine ha fatto il mio libro di storia?
Scommetto che centri tu...con la sua sparizione! Per
tutta risposta Buffy si appoggiò alla porta,
le braccia incrociate e uno sguardo corrucciato in direzione della
sorella. -
No, non c'entro! Se solo tu fossi
più ordinata... Ti sembra il caso di cercare adesso un libro? Farai tardi a
lezione! Dawn
le piantò addosso i suoi occhi penetranti
con aria di sfida. - Sto gia
facendo tardi! E il libro mi serve perché oggi ho proprio quella lezione! Buffy
stava per replicare… in modo altrettanto piccante… quando si rese
conto che… …
erano solo due ragazzine, forse un po’ abbandonate a se stesse… forse un
po’ troppo sole e bisognose di affetto. Dell’affetto
di una madre… Ricacciò
indietro le parole infuocate che aveva pensato, e addolcì la sua espressione,
avvicinandosi. -
Calmati, Dawn… salterà fuori. Oppure potrai fartelo prestare dalla tua
compagna di banco, no? Scrutò
a fondo gli occhi chiari della sorella… non v’era più traccia di rabbia o
nervosismo… Solo un grande smarrimento e dolore. Fece uno sforzo terribile per
frenare le lacrime… Non voleva piangere proprio ora… Se lo avesse fatto,
sarebbero crollate entrambe… -
La mamma lo avrebbe trovato subito, non credi Buffy… Lei sapeva sempre dove si
trovava…ogni cosa. Ogni
oggetto della casa… A
quelle parole, Buffy strinse con
vigore la ragazzina fra le sue braccia, nascondendo
il viso fra i serici capelli castani. -
Oh, Dawn… non piangere. La mamma
non c’è più, è vero, ma noi dobbiamo essere forti… sarebbe orgogliosa di
te… Di noi. Non vorrebbe vederci
piangere in continuazione… pensando a lei,
ti pare? La
scostò per poterla fissare in viso. Le
lacrime che colavano copiose sulle guance non potevano appannare la bellezza del
suo volto adolescente. -
Hai, ragione… come sempre Buffy… Beh, ora
vado… o farò tardi davvero! Si
scostò, con aria decisa dalla sorella, pulendosi il viso frettolosamente con il
dorso della mano. Si chinò a
raccogliere lo zaino accanto al letto. -
Beh, sei ancora qui a guardarmi…
non hai nulla da fare oggi, sorellina? Basta,
era passata… Era tornata la Dawn di sempre,
nervosa, impertinente ed
irritante. Buffy si finse indignata, accennando con una mano, al gesto di
picchiarla. -
Sparisci ora, prima che cambi idea
e te le suoni veramente! La
ragazzina si affrettò ad uscire dalla stanza,
lo zaino in spalla, e l’
aria di chi aveva una fretta
indiavolata… Buffy si
mise a
riordinare il suo letto… poi improvvisamente
si fermò. Dawn
era ancora lì… Ferma accanto
alla porta, con la mano sulla maniglia e un’espressione
a metà fra preoccupazione e
gratitudine. Si
fissarono per un lungo momento. Un
momento in cui, di nuovo erano
legate da una strana comunione di anime… -
Grazie… - Sussurrò Dawn…
sparendo infine giù per le scale, come una furia. Buffy
rimase perplessa… con gli occhi persi nel vuoto… A volte non si spiegava
proprio… la stranezza di sua sorella… Ma le voleva
un gran bene… malgrado
avesse solo da poco scoperto, con Giles, cosa
lei fosse veramente…. Udì
la porta sbattere… i suoi passi sulla ghiaia del giardinetto d’ingresso, il
cancello che cigolava nell’aprirsi… e fu
allora che si
sentì terribilmente sola… irrimediabilmente sola. Fine prima parte. |
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