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Eclissi totale Parte 5 @@@@@@@@@@@ Camminò
per un tempo che parve interminabile, accompagnato dalla spiacevole
sensazione di continuare a girare in tondo... Sembrava…
quasi che quei tipacci cercassero di seminare qualcuno! Che
si fossero accorti di lui...e si stessero divertendosi a fargli perdere tempo e
pazienza, prima di catturarlo...? No,
improbabile. Aveva preso ogni precauzione possibile, per non essere
scoperto...Ma si sa a volte, anche quelle non bastavano. Cominciò
a preoccuparsi... E
peggio ancora iniziò a venirgli il dubbio che pure lui, come Giles, vedeva
problemi e pericoli dappertutto. Forse
stava solo seguendo una comune banda di malfattori. Continuò
a pedinarli, con aria sempre più cupa, quando s'accorse di trovarsi
nei pressi di un ben noto luogo... Il
cimitero di Sunnydale! "Per tutti i demoni degli inferi... Vuoi vedere che questi balordi hanno il covo proprio sotto il mio naso?" Pensò contrariato. Con crescente
apprensione e perplessità li scrutò mentre scavalcavano il muro di cinta del
CampoSanto, e silenziosamente si sparpagliavano fra le cripte. Era
sempre più strano... Di solito gli uomini evitavano di violare o nascondersi in
determinati luoghi, vuoi per scaramanzia, vuoi per paura, il cimitero era un
sito che da sempre eludevano... anche i più incalliti delinquenti... Erano
molte le cose che non quadravano... e Spike voleva andare fino in fondo... Evitò
di scavalcare il muro di cui si erano serviti loro; si servì invece di un
passaggio segreto poco distante. Una
volta all'interno si mosse con padronanza e rapidità, qualità
possedute solo da chi conosceva affondo il luogo... E nessuno in quel
campo, era bravo quanto lui. Si
nascose fra le alte fronde di una quercia che dominava gran parte dell'ingresso
e scrutò nel buio della notte, debolmente illuminata dalla luna. I
loschi individui erano poco distanti: s'erano radunati al centro di uno spiazzo
erboso, e ad uno ad uno Spike li vide scomparire, apparentemente
inghiottiti dal terreno stesso... "Uhmmm...
Forse si servono di una cripta nascosta, e qualche passaggio segreto." –
Convenne. Si
sporse più che poteva... ma non era abbastanza. Dovette desistere e scendere. A
quel punto c'era una sola decisione da prendere: o seguire quello strano
gruppo... o lasciar perdere tutto e andarsene! Non
impiegò molto a decidere; attese ai margini della radura che tutti
fossero entrati e quando comprese che solo uno del gruppo era rimasto fuori,
probabilmente di guardia, con fare furtivo e silenzioso, gli si avvicinò. Nel
suo piano vi era l’intenzione di sorprenderlo alle spalle... ma lo
sconosciuto all'ultimo istante, quasi guidato da un sesto senso, si
voltò e Spike gli fu proprio di fronte... Era un vero bestione... ed il vampiro si ritrovò a fissarne il torace... sinceramente sbalordito. "Accidenti
sarà alto almeno 20 cm. più di me..." - pensò contrariato... - "da
lontano non sembrava..." La
faccia dell'uomo poi… non prometteva nulla di buono; arcigna,
rugosa e con un che di malvagio! Fissò Spike tutt’altro che preoccupato, anzi con divertito stupore... - Ehi, amico ti fai una passeggiata proprio qui, al cimitero? -
Perché, é vietato? – Replico il vampiro. L'uomo
l'osservò con maggiore attenzione, prima di lasciarsi
andare in una roca risata. -
Ma che ti sei messo in faccia? Vuoi forse apparire più brutto di quanto non sei
già? Spike
gli lanciò un'occhiata, distaccato, cercando di prendere tempo. Doveva
pensare ad una mossa per sbarazzarsi di quell'energumeno! -
Ridi pure, ma non riuscirò mai a superare te, in fatto...di bruttezza...-
Rispose tranquillo, sorridendo. Era sicuro del fatto suo. Avrebbe perso un po’
di tempo a scambiare quattro insensate chiacchiere con quel tipo, poi alla prima
occasione gli sarebbe saltato addosso per tramortirlo. Non
si aspettava di certo che le cose… prendessero quella strana piega… L’uomo
assunse d’improvviso un'aria minacciosa. - Mi hai stufato, gnomo! Ora ti
sistemo a dovere, piccolo impiccione! Dimostrando
quindi, un'agilità incredibile rapportata alla sua stazza, gli balzò
addosso spingendolo a terra. Spike fu sbalordito dalla reazione violenta e
repentina ... ma ancor di più si sorprese del fatto che...l'uomo aveva cambiato
la sua fisionomia... e mentre cadeva a terra, sospinto dalla veemenza del suo
avversario, fece appena a tempo a scorgere…all’intero della bocca
spalancata, i due canini... enormi, brillanti ed affilati, come lame! "Per l'inferno...ma è un demone! Come ho fatto a non accorgermene prima??!"Non c’era molto tempo però, per ragionare… l'aggressore lo schiacciava a terra, con la sua pesante mole; gli aveva immobilizzato le braccia all'altezza dei polsi con una stretta tanto vigorosa, da impedirgli una qualsiasi difesa o attacco. Con la faccia rivoltante, protesa sulla sua, tentava e ritentava di avvicinarsi pericolosamente al suo collo. Spike
resisteva stoicamente, usando tutta la forza che aveva nelle braccia per fare
leva, e scostarsi il demone di dosso, ma questi era più coriaceo di
quanto si potesse immaginare... L’avrebbe
morso… quell’essere rivoltante avrebbe, di lì a poco, messo i dentacci…sul
suo collo… Poi il suono rivoltante della carne che veniva trafitta si propagò
nell'aria, e Spike fu investito dall'inconfondibile dolore che
emanava… dalla creatura mostruosa che aveva davanti! Quel
maledetto congegno elettronico che ormai faceva parte del suo cervello,
gli faceva provare anche quella “magnifica” sensazione… La
“reminescenza”, la conoscenza del dolore estremo… il sapere, capire,
sentire cosa... avvertivano i vampiri quando veniva disintegrati... Era
un attimo, una percezione sfuocata che si perdeva nel tempo. Ma
lui la provava... Una leggera nuvola di pulviscolo infinitesimale, gli si formò dinanzi, e scomparve in fretta nel vento della notte. Solo allora rilassò i muscoli del collo, e appoggiò, stanco, la testa sul terreno bagnato dall’umidità notturna. Aveva bisogno di un attimo… un attimo per cancellare dalla mente la fatica e la spiacevole sensazione di dolore, e tentò di distendere muscoli dell’avambraccio e delle mani, ancora tese e contratte nello spasimo. “Che
diavolo è successo, adesso?” - Si chiese, mentre si sollevava puntellandosi
sui gomiti; quando mise a fuoco la vista, si ritrovò frastornato a
fissare due occhi, intensamente blu. Erano talmente vicini che avrebbe potuto
individuarne le minuscole pagliuzze dorate che ne formavano l’iride.
Ovviamente intuì subito di chi si trattava… perché una strana ed improvvisa
sensazione lo travolse, impadronendosi di lui...e facendogli dimenticare
ogni altra cosa attorno.
E poi, era… davvero calore, quello che provava?… Calore… Non la ricordava più… la sensazione del calore… del caldo sulla pelle… di guance che avvampavano improvvisamente, ma quello che percepiva in quel preciso momento…era sicuro… c’andava molto vicino. - Spike, ma che fai ? Ti fai mettere KO da un comune vampiro? Che amara sorpresa sarebbe stata per lui, scoprire che non hai nemmeno un goccio di sangue! E poi, scusami, ma che ti sei messo in faccia? Buffy, visibilmente incuriosita, restò qualche secondo ancora china su di lui, poi si scostò intimorita con movimenti secchi ed impacciati; a Spike non rimase altro che il vuoto ed il rimpianto, per quella sfuggevole ed inaspettata vicinanza. - Lascia stare! Comunque…potevi anche andartene senza … intrometterti, dolcezza! - Beh, se avessi capito prima che eri tu, non sarei intervenuta. - Grazie lo stesso per il disturbo, ma sarei riuscito ugualmente a cavarmela…da solo! - Che maleducato! Ti salvo, eppure rimani scontroso! Spike non replicò alla frecciata, non era in vena di protrarre ancora lo scherzo, in quel momento. - Piantiamola di infastidirci, Buffy, piuttosto, che ci fai ancora in giro a quest’ora? - Non riuscivo a dormire! – Fu la laconica risposta. Ed a Spike non sfuggì che la giovane aveva girato il viso dall’altra parte, per nasconderlo al suo sguardo indagatore… C’era qualcosa che non andava. Si alzò lentamente, spolverandosi i vestiti. - Senti Buffy, anch’io sono preoccupato. C’è qualcosa di strano in giro stanotte… Bhe, veramente, da un po’ di notti a questa parte, non trovi? Lei si appoggiò al tronco di un albero lì vicino, incrociando le braccia sul petto. Il viso proteso verso di lui aveva un’aria spettrale eppur bellissima, accarezzata com’era da un leggero raggio di luna. - No, non mi pare ci sia niente di diverso da tante altre notti, Spike, perché questa domanda? Lui si accigliò. – Ma davvero? Da quanto sei qui? - Più di un’ora, perché? - E non hai visto nessuno? -No! - Dov’eri poco prima di venire in mio gentile soccorso? - Ho continuato a girare all’interno del cimitero, dall’ingresso all’ala est… Spike iniziava a perder la calma… Sentiva la rabbia, mescolarsi alla preoccupazione in un micidiale cocktail nella sua mente… - E non hai incontrato davvero nessuno? Nemmeno una persona? - No, ti ho detto! - Hai girato per un’ora qui davanti…e continui ad affermarmi che non hai visto nessuno? Buffy lo fissò stupita, sgranando gli occhi. - Ma…cos’è quest’interrogatorio? Te l ’ho già detto, non ho visto nessuno! Con un moto di rabbia, Spike serrò il pugno, sbattendolo nervosamente sul tronco, a pochi centimetri dal suo volto… - Non mentirmi, Buffy, non farlo! Cosa mi state nascondendo tu e quel sapientone di Giles? Buffy cominciò a provare… qualcosa di molto simile alla paura. Voleva andarsene, eppure restava come inchiodata a quel tronco, ammutolita e ipnotizzata dall’espressione truce sul viso di Spike. - Io, Giles… nasconderti cosa? - Cos’è la Chiave… per esempio!… -Gli domandò a bruciapelo il vampiro… talmente fuori di se, da non riuscire a controllarsi. - Non so di che parli! Sei impazzito! Sbottò nervosamente Buffy, ma in cuor suo tremava… tremava di paura. Una sensazione ed un’ansia che minacciavano di soffocarla. Spike, la conosceva troppo bene… e non gli sfuggì l’aria tormentata e lo sgomento che trapelavano dai suoi occhi. Provando un sottile piacere nello scoprire che aveva toccato la corda giusta, gli si fece più sotto. Lei tentò d’allontanarsi, ma lui la bloccò, stringendogli con vigore i polsi fra le mani. Poteva sentirne le ossa fragili, ricoperte dalla pelle morbida e delicata come il velluto. Ma non gli stava facendo male, non ancora…di questo era certo, altrimenti il “cip” lo avrebbe bloccato. Nella spazio di un battito di ciglia, comprese comunque, che si stava spingendo oltre…il limite… ma ormai era in preda ad una sorta di frenesia distruttiva. - Credi che non abbia capito che mi state nascondendo qualcosa? – Strepitò Buffy si sentiva in trappola! Non riusciva a reagire, non riusciva a parlare. Muoveva il viso, in continuazione, disperatamente, ora da una parte ora dall’altra come se fissarlo negli occhi le fosse costato fatica. … O le avesse fatto rivelare qualcosa che non voleva… - Lasciami! - No! Dimmi dove la nascondete! Ce l’avete voi, vero? - Ma di che parli!? Lasciami… mi fai male! - Menti! Non sento dolore, il cip non mi ferma, non ti sto facendo niente! Quasi a porre enfasi alle sue parole, strinse con ancor più vigore la presa… …E solo allora la sensazione violenta e spaventosa gli scoppiò nella mente. Era come se un amo gli s’impigliasse nei tessuti cerebrali e li tirasse con forza… senza sosta, strappandoli dolorosamente. Lasciò la presa, portandosi le mani alla testa, quasi volesse staccarla dal resto del corpo, ed impedire al dolore di continuare a torturarlo… In un freddo attimo di lucidità, gli vennero alla bocca parole di scusa per Buffy… -No, non dovevo… Scusami Buffy…io voglio solo proteggerti… E mentre la sofferenza fisica pian piano si affievoliva, lui si sentiva al contempo debole, svuotato innocuo e facile preda…per la sua avversaria. Attese per un attimo che sembrò eterno…quasi desiderò di sentire la mano di Buffy sul suo viso. Quando riuscì ad aprire gli occhi ed a mettere a fuoco la vista, volse lo sguardo disperato attorno a se, e comprese che lei se n’era andata… L’aveva lasciato lì…a biascicare parole di scusa che si erano perse nel vento. Girando il volto verso la strada che portava all’uscita la vide, ormai lontana. Correva, correva disperatamente. Con veloci falcate si allontanava da quel luogo, da quel mondo di morte, da lui… “Buffy… non volevo! Io voglio solo poterti difendere, poterti salvare da questi mostri…” Nel silenzio della notte, che pian piano cedeva il passo al giorno…si avviò verso la sua cripta, solo sconsolato e battuto. ***** FINE
QUINTA PARTE.
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