PRIDE-ORGOGLIO
Autore: Goldslayer
Disclaimer: I personaggi delle serie "Buffy the vampire slayer" e
"Angel"appartengono a Joss Whedon, la WB, la UPN e la FOX. L'autrice
scrive senza alcuno scopo di lucro e non Intende violare alcun copyright.
A volte le situazioni della vita ti portano a riflettere. Una riflessione però
più approfondita di quella che ogni essere umano riserva ai pochi minuti che
precedono il sonno. Ed è proprio questa necessità di riflettere che mi ha
portato qui, davanti a questo quaderno bianco che ancora profuma del piacevole
odore della carta fresca di stampa. Proprio io che non prendevo in mano un
foglio da quando gli insulsi versi che vi decantavo sopra rendevano di me un
fallito. E ora che per la prima volta guardo al passato, a ciò che ho fatto, a
ciò che sono stato, al demone che mi ha strappato l’anima, mi pare quasi di
capire che in fondo un fallito lo sono sempre stato. Tutte quelle morti, le
cacciatrici uccise, erano solo una copertura, belle storie che mi divertivo a
raccontare a me stesso. Il chip ha fatto molto più che impedirmi di far del
male agli uomini, mi ha aperto una finestra sui miei 121 anni di dolore, fino
all’ultimo, mio ennesimo fallimento, con te. Avevi riposto in me la tua
fiducia, affidandomi il bene più prezioso che ti fosse rimasto al mondo. Ti
sono grato per questo. Peccato però che io ti abbia ripagato con la sconfitta.
Ho miseramente perso l’unica battaglia che potevo davvero combattere al tuo
fianco.
Non leggerai mai questa mia pseudo - lettera, e questo in verità mi rincuora un
po’, perché vuol dire che non potrai deridermi ancora una volta, con quella
tua crudele convinzione di essere nel giusto. E preferisco ricordarti così,
sfrontata e temeraria in superficie, debole e sola all’interno.
Ed è qui che metto un punto a concludere queste mie righe, perché credo di
aver dato abbastanza spazio a William il poeta per questa sera, ed è bene che
torni in quel luogo remoto del mio essere, che tanto abilmente so nascondere.
Spike
Il quaderno dalla bella fodera in pelle nera fece appena un lieve rumore quando
si chiuse sulla fredda lastra di pietra, lasciando scivolare fuori dalle pagine
la foto di una giovane ragazza dai capelli biondi, i cui grandi occhi verdi
erano oscurati da un cupo velo di tristezza…..
***********************************************
TRE MESI DOPO
B: “Buongiorno!”
Com’era sorridente Buffy quella mattina. Quando entrò raggiante dalla porta
del Magic Box trovò i suoi amici intenti a morire dalle risate mentre
ascoltavano una delle ultime figuracce di Xander. Guardando quel gruppo così
felice e spensierato nessuno avrebbe mai creduto che fino a un mese prima la
depressione faceva da padrona. Ma per fortuna la situazione era notevolmente
cambiata da quando l’incantesimo di Willow aveva fatto resuscitare la
cacciatrice: niente più angoscia, niente più dolore. Buffy era rimasta molto
debole per i primi tempi, ma ora stava riacquistando le forze molto rapidamente,
migliorava a vista d’occhio, e questo contribuiva a rallegrare le loro
giornate. La vita sembrava ricominciare a scorrere tranquillamente dopo essere
stata a lungo ferma, sospesa….Ecco che allora Dawn tornava serenamente a
scuola, Willow e Tara avevano ripreso a seguire i seminari di magia e Xander e
Anya, forti degli ultimi e positivi sviluppi, non avevano più paura di
affrontare il grande passo verso l’altare…
Forse una piccola scia della tristezza ormai scomparsa era rimasta solo in Spike.
Buffy sembrava essersi chiusa con lui da quando era tornata. Certo non c’era
mai stato un grande rapporto di confidenza tra loro, ma quelle poche parole in
meno che la cacciatrice gli rivolgeva e il tono freddo con cui le pronunciava
erano come un enorme macigno che pesava sulle spalle del vampiro. La monotonia
era la regina delle sue giornate, passate chiuso nella cripta solo con sé
stesso e con i suoi pensieri, continuando ad osservare la piccola fessura in
alto, unica fonte di luce, aspettando che il maledetto sole andasse a rintanarsi
dietro l’orizzonte, per poi correre da lei, di nuovo, anche sapendo che molto
probabilmente non si sarebbero scambiati più di un paio di sussurri…Era
questa forse l’unica novità “positiva” tra loro, ora infatti Spike e
Buffy facevano la ronda insieme, ogni sera più silenziosi della precedente, ma
insieme.
Sprofondato nella sua poltrona a distruggersi il cervello pensando alla strana
situazione in cui si trovava, Spike passò le ultime due ore prima del tramonto.
E fu di nuovo notte, l’ora della caccia.
************************************************
Buffy e Spike camminavano lentamente e a testa bassa, l’uno accanto
all’altra. Nessun vampiro in vista per quella sera, erano già da un’ora al
cimitero e non avevano fatto altro che andare avanti e indietro tra le lapidi.
Decisero quindi di dividersi, o meglio, Buffy decise di dividersi, “per
perlustrare meglio”, aveva detto.
Mentre la cacciatrice passeggiava pensierosa illuminata dalla luna un fruscio
alla sue spalle attirò la sua attenzione. Finalmente qualcosa o qualcuno
avrebbe movimentato la serata, almeno così sembrava. Quando sentì la fredda
canna di una pistola premerle contro la tempia capì però che non si trattava
di un vampiro, e nemmeno di un demone. Erano teppisti, circa una decina di
giovani e inesperti teppisti pronti a commettere quello che forse era il loro
primo colpo, ma le armi che le puntavano contro indussero Buffy a non
sottovalutarli. Tutto quello che volevano erano orecchini e orologio, come in
una classica rapina, e alla cacciatrice si strinse il cuore quando si vide
costretta a consegnare gli orecchini d’oro regalatigli dalla madre per il suo
ventesimo compleanno.
Spike intanto la stava raggiungendo sul lato est del cimitero di Sunnydale, per
proporle di tornare a casa, vista l’inutilità della ronda di quella sera.
D’istinto sgranò gli occhi di fronte alla scena che si trovò davanti, e per
un istante rimase nascosto nel buio, indeciso sul da fare. Avanzò pian piano,
mostrando il suo volto demoniaco. Non aveva paura per sé, se lo avessero
colpito non gli avrebbero fatto niente, essendo già morto, ma non poteva
sopportare l’idea che facessero del male alla sua Buffy. Non appena si
accorsero di lui i teppisti furono invasi dal terrore e scapparono a gambe
levate gridando come pazzi, decisamente non avevano mai visto un vampiro…
Buffy fece per rincorrerli, gli iniziali attimi di paura si erano trasformati in
rabbia, che ora ribolliva in lei tanto vivacemente da poterle far commettere
chissà quale sciocchezza. Spike se ne accorse, e prontamente la fermò
cingendole le braccia con le sue.
B: “Fammi andare, devo fermarli o quei bastardi faranno del male a qualcuno!
Perché sei venuto qui? Stavo per battermi con loro…avrei vinto…ora invece
sono liberi di scorrazzare per le vie di Sunnydale andando a rapinare qualche
altra ragazza…”
S: “Sarai anche la cacciatrice ma non puoi combattere contro le pallottole”
Buffy prese a dimenarsi violentemente, ma la stretta del vampiro sembrava essere
d’acciaio.
B: “Lasciami..mi fai male..”
Spike allentò di scatto la presa.
B: “Aspetta…tu non puoi farmi del male…ma come?…oh Dio…”
Il velo di paura sceso sui suoi occhi completò in pochi secondi le frasi che
lei non era neanche riuscita a finire. Spike cercò di avvicinarsi a lei. La
verità viene sempre a galla, questo lui lo sapeva, eppure le aveva mentito.
B: “Tu…”
S: “Lo so. E’ un mese ormai che il chip è disattivo.”
B: “E quando pensavi di dirmelo??”
S: “Io…l’avrei fatto, te lo giuro. Avevo solo paura che tu
reagissi..beh…più o meno come stai facendo adesso…”
B: “Ma cosa diavolo avevi in mente? Ti stavi guadagnando la nostra, la mia
fiducia per poi ucciderci tutti???”
S: “Non dire sciocchezze, sai che non vi farei mai del male, con o senza quel
marchingegno. Buffy, ascolta…”
Allungò una mano nel tentativo di sfiorarle un braccio, ma a lei non bastò che
un sonoro schiaffo per allontanarlo.
B: “Non toccarmi. Se penso a tutte le volte che ti ho lasciato solo con Dawn,
a quello che avresti potuto farle, ma è colpa mia, sono stata davvero un’
ingenua…cosa mi aspettavo da un assassino? Amore? Affetto? Immagino sia stato
divertente per te vedere come credevo a tutte le bugie che mi buttavi addosso!
Stavi recitando una parte, e io non l’ ho capito…”
Spike rinunciò all’idea di fermare quel suo fiume di parole. Era una furia,
inarrestabile. Le sue parole trasudavano disprezzo da ogni parte, e il vampiro
si ritrovò a pensare con tristezza che forse quel bel discorso Buffy se lo era
fatto tante volte nella mente e stava solo aspettando il momento giusto per
sbattergli in faccia la verità.
B: “Ti odio….vorrei che non fossi mai venuto a Sunnydale…vorrei che fossi
sparito quando ti avevo detto di farlo…vorrei…”
S: “Ci ho pensato anch’io, lo sai?!”
* Cosa? *
B: “Cosa?”
S: “Io credo che me ne andrò, lascerò Sunnydale.”
* Oh no…non di nuovo..non lui…*
S: “E’ da un po’ che ci penso. Glory ormai è morta da tempo, tu sei in
forma e pronta a tornare in carica a tutti gli effetti e i vampiri di questa
città sembrano a poco a poco dare le dimissioni. Non c’è ragione per cui io
resti ancora qui.”
* Nemmeno rimanermi vicino? *
B: “Sai bene che questa ragione non verrà da me. Mi dispiace solo di perdere
un alleato nella quotidiana lotta contro il male, ma in fondo non mi preoccupo
più di tanto, so di potermela cavare senza problemi anche da sola.”
S: “Stai tranquilla, cacciatrice. Vedrai che presto troverai un altro vampiro
completamente innamorato di te che si farà torturare pur di difenderti.
Sunnydale ne è piena…”
* Corri…nascondi le lacrime… *
B: “Beh, se la pensi così allora non credo di doverti aiutare a fare le
valigie. Addio.”
E in un attimo gli dette le spalle, mentre gli occhi e si inumidivano
velocemente. Non era riuscita a fermare le lacrime, ma almeno lui non l’aveva
vista piangere. Maledetto orgoglio…
Arrivò in fretta a casa, incurante degli sguardi perplessi di chi le passava
accanto e si chiedeva il perché dei suoi occhi fissi e lucidi.Quando vide da
lontano la porta accelerò il passo. Avrebbe potuto chiudersi in camera e
piangere con il volto affondato nel cuscino senza che nessuno la tempestasse di
domande e la confondesse più di quanto non lo fosse già. Non appena fu
abbastanza vicina notò però che c’era qualcosa sul tappetino proprio di
fronte alla sua porta. Percorse ancora qualche metro e solo allora si accorse
della rosa rossa stesa ai suoi piedi. Si piegò lentamente sulle ginocchia e la
prese in mano, leggendo il piccolo biglietto attaccato al gambo. “Se è vero
che vivrò in eterno, in eterno continuerò ad amarti. Addio” La scrittura non
le era familiare, ma di certo chi l’aveva scritto non era un casuale
ammiratore segreto. Entrò comunque in casa e filò dritta in camera sua. Mise
premurosamente la rosa in acqua fresca e posò il piccolo vaso sul comodino. Si
spostò poi alla finestra, osservando Sunnydale immersa nella notte. D’istinto
sorrise quando i suoi occhi si posarono sul grande albero davanti a lei. Come se
non si fosse mai accorta che lui vegliava su di lei tutte le notti…Non glielo
aveva mai impedito perché dopo tutto le faceva piacere, per una volta voleva
essere lei quella protetta invece di proteggere sempre gli altri. Ed era
rassicurante anche sapere di poter contare su di lui ogni volta che ne aveva
bisogno.
* Brava Buffy…è bello sfruttare i sentimenti degli altri.. *
In un attimo fu al piano di sotto, e poi via fuori di casa in direzione del
cimitero, il biglietto ancora stretto tra le dita. Non sapeva di preciso cosa
gli avrebbe detto. Aveva argomenti per trattenerlo in città? Oh..si che ne
aveva..il problema era tirarli fuori e vincere la sua eterna lotta con
l’orgoglio. Arrivata davanti alla cripta si accucciò in silenzio dietro i
cespugli, e con una mano scostò appena la siepe per spiare l’entrata. Mentre
le foglie le si intrecciavano fra i capelli, Buffy vide Spike prepararsi a
salire in macchina. Non ebbe il coraggio di uscire ma per sua sfortuna il
ramoscello che si spezzò sotto il suo piede la tradì. La cacciatrice fu perciò
costretta ad uscire dal suo nascondiglio, mentre il bel vampiro la guardava con
aria piuttosto interrogativa.
S: “Cosa fai tu qui?”
Ed era in quel momento che avrebbe dovuto rispondergli rivelandogli tutto ciò
che veramente pensava di lui e provava per lui, anche senza il chip nel
cervello. Ci aveva riflettuto su e aveva concluso che Spike era un tipo
piuttosto deciso e dalle idee chiare, e se avesse voluto davvero farle del male
di occasioni ne avrebbe avute in grande quantità. Peccato però che il coraggio
le venne improvvisamente a mancare e tutte quelle belle parole che si era
preparata nella mente come in un copione svanirono di colpo. Quella fu davvero
l’ultima goccia. Il silenzio alzò un muro invalicabile tra di loro, un muro
di ghiaccio che pochi secondi dopo vide Spike montare in macchina e lasciarsi
alle spalle la sua amata cacciatrice. Buffy rimase immobile ancora qualche
istante, i pugni stretti talmente forte che ormai le unghie le stavano ferendo
il palmo della mano, poi entrò titubante nella cripta. Si guardò intorno, in
fondo negli ultimi tempi aveva passato più tempo lì che a casa sua…poi
rivolse lo sguardo alla lastra di pietra, sulla quale era posato un quaderno,
quasi fosse stato messo lì apposta per lei. Accarezzò la copertina con le
dita, lasciando tracce nella coltre di polvere che la ricopriva. Si decise
infine ad aprire e subito riconobbe quella calligrafia così ordinata, leggendo
attentamente. Con la mano ancora tremante frugò nella borsa e ne tirò fuori
una penna.
Ti sbagliavi pensando che non avrei mai letto le tue pagine. Sono tornata, sono
viva e le ho proprio qui, adesso, tra le mie mani. Riesco ancora a sentire
l’odore dello smog della tua auto, l’unica cosa che ti sei lasciato alle
spalle. Non so nemmeno dove sei diretto, forse a Los Angeles, dove la tua eterna
compagna starà aspettando a braccia aperte il ritorno del sanguinario. Sai una
cosa? Avrà una bella sorpresa, perché sei cambiato davvero, non per merito del
chip, ma perché tu lo hai voluto. E non credere che io non lo abbia notato,
solo non volevo darti la soddisfazione di farti capire quanto lo apprezzassi.
Sono brava a mentire…Spero solo che tu riesca a leggere questo breve
messaggio, nonostante le mie lacrime stiano sciogliendo l’inchiostro a poco a
poco. Su una cosa però avevi ragione: la vita ti porta a riflettere. Io l’ ho
fatto. Ma purtroppo sono riuscita solo a mettere in luce quello che l’orgoglio
aveva astutamente occultato. E che ora mi fa soffrire. Sono giunta alla mia
conclusione, Spike. Ti amo.
Buffy
fine