DESIDERIO
Autore: Pandora 79
è la mia prima ff...siate clementi please...
sono graditi commenti, grazie!!!
PRIMA PARTE
1.
Buffy si stropicciò gli occhi: era stravolta, indolenzita e assonnata come non
mai. Non ricordava affatto quello che era successo la scorsa notte.
Aveva un tremendo mal di testa.
Scese in cucina: dalle finestre filtrava la forte e calda luce del sole che però
le faceva male agli occhi. Si sentiva uno straccio.
Sua madre era già uscita di casa per andare al lavoro e le aveva lasciato un
piatto colmo di biscotti fatti con le sue mani.
Solitamente Buffy adorava i biscotti fatti da sua madre, ma in quel momento, la
sola vista le dava il voltastomaco.
Tornò in camera sua e si rificcò sotto le coperte: niente Università oggi,
pensò, si sentiva troppo fuori posto.
Chiuse gli occhi e, colta da un’improvvisa stanchezza scivolò tra le braccia
di Morfeo.
Improvvisamente si ritrovò a ricordare quello che le era capitato da poche ore.
Stava facendo il solito giro nel cimitero poco lontano dal Bronze, sola.
Willow e Xander erano con i rispettivi partner e lei, dopo essersi bevuta un
cappuccino nel suo locale preferito era uscita con la sua voglia di uccidere!
Non si era però resa conto che qualcuno la osservava da quando era entrata nel
locale…
Camminava tra le lapidi, ma sembrava che quella sera nessun vampiro osasse
uscire allo scoperto. Avevano paura?
Uno però si aggirava, camminando alle sua spalle…la voleva…
Buffy alzò gli occhi al cielo e sbuffò, dirigendosi verso il muro di
recinzione del cimitero; camminava affiancando i mausolei quando avvertì una
presenza estranea. Si voltò di scatto, impugnando rapidamente il paletto che
teneva nascosto nella giacca.
Nessuno…
Si guardò intorno, ma non c’era anima viva…o morta…
- Buffy, cominci a dare chiari segni di pazzia – si disse, girandosi per
proseguire il suo giro.
All’improvviso, qualcosa di molto rapido e indefinito, l’afferrò per le
braccia e la scaraventò contro il muro; Buffy avvertì un forte dolore alla
schiena, tossì e cercò di respirare profondamente, sbattendo le palpebre per
rimettere a fuoco la vista.
Di fronte a lei, a pochi passi, due intensi e splendidi occhi bla la scrutavano
divertiti, gli occhi del suo nemico giurato.
- Spike! – esclamò la cacciatrice infuriata.
Il vampiro fece un lieve inchino senza mai perderla di vista.
- Sei qui per farti disintegrare? – gli chiese Buffy stringendo il paletto.
Spike si accese una sigaretta in tranquillità e sorrise – A dire il vero i
miei progetti sono altri…- fu la sua risposta.
Avanzò di un passo, mostrando alla cacciatrice la sua mano sinistra dove
risaltava un anello che lei conosceva molto bene.
- La gemma di Amara – sussurrò Buffy impietrita di fronte a quella scoperta.
Il paletto cadde dalla mano della cacciatrice: nella sua mente si stavano
scatenando una serie di future conseguenze dovute a quella rivelazione. Spike
con la gemma al dito, Spike invincibile, immune al sole, alle croci…a tutto!
- Mio Dio…- furono le sue uniche parole di commento.
Spike rise – Hai visto la novità baby? – le chiese – Ora sono più forte
di te! –
Colta da una violenta reazione di rabbia, la cacciatrice si lanciò contro il
vampiro: lui non era il più forte e glielo avrebbe dimostrato!
Cercò di colpirlo in ogni modo, con calci e pugni, senza procurargli però
ferite dolorose o considerevoli.
Lui schivava e parava i colpi divertendosi, senza però mai attaccare Buffy.
Sembrava non volesse farle del male, il che era molto strano.
- Su dai…smettila! – le disse lui – mi stai annoiando! Sono qui per un
altro motivo stasera! -
buffy si fermò ansimante – Cosa vuoi dire? – chiese. A dire il vero quella
piccola tregua le serviva: la battaglia era più difficile del previsto, Spike
era veramente diventato molto più forte.
Il vampiro fece qualche passo in avanti verso di lei. Buffy si appoggiò al muro
stremata.
Senza che lei se ne rendesse conto si ritrovò il vampiro a pochi centimetri: si
fissarono per un lungo istante in silenzio, poi Buffy, riprendendosi da quello
stato cercò di colpirlo in faccia con un pugno. Lui, con la rapidità
potenziata grazie alla gemma, le bloccò entrambi i polsi sopra la testa e li
inchiodò in una stretta contro il muro.
Spike scosse il capo – Ti ho detto che non ho brutte intenzioni cacciatrice…almeno
non ti voglio uccidere! –
Buffy rise – Non vuoi raggiungere la quota di tre cacciatrici stasera? –
Spike continuò a stringerle i polsi con una mano e con l’altra le accarezzò
il viso, scendendo lentamente lungo il collo – Ho altri programmi per la
terza…-sussurrò.
Impietrita, Buffy cercò di liberarsi dalla stretta di Spike – Schifoso! –
gli gridò e gli assestò un calcio nelle parti basse.
Spike, con grande sorpresa della cacciatrice, incassò il colpo senza però mai
lasciare la presa sui polsi di lei.
Il vampiro ringhiò, ma la sua reazione scemò in fretta: non le avrebbe fatto
nulla di male, glielo aveva detto.
- Sono qui con uno scopo nobile e ben preciso…Buffy – le disse, tornando a
un soffio da lei.
Era forse la prima volta che non la chiamava con disgustosi appellativi oppure
“cacciatrice”: il suo nome aveva un suono strano pronunciato da lui.
- Per quanto possa valere la mia parola baby- proseguì il vampiro – sei
bellissima, forte impetuosa! Come piacciono a me…-
Buffy smise ogni tentativo di liberarsi: ora era curiosa.
- Cosa vuoi Spike? – gli chiese.
Quegli occhi così blu la stavano facendo sprofondare negli abissi della
tenebra.
- Voglio averti cacciatrice…- sussurrò lui, soffiando alito gelido sul suo
collo che le provocò un brivido lungo la schiena.
Spike si avvicinò ancora più a lei, le labbra dei due quasi si sfiorarono.
Buffy doveva ribellarsi, fare qualcosa, tentare di sottrargli l’anello, ma
sentiva di non volerlo veramente.
Fu lei a baciarlo, colta forse da un improvviso moto di follia, desiderava le
sue labbra, voleva il contatto con quella pelle gelida. Lui lasciò andare la
presa sui suoi polsi, rischiando una qualche reazione violenta da parte di Buffy;
al contrario, la cacciatrice lo avvolse in un abbraccio intenso, esplorando la
sua schiena sotto lo spolverino nero.
Spike affondò una mano tra i suoi lunghi capelli biondi e con l’altra le
accarezzò avidamente il collo.
Cosa stava facendo? Dio mio, baciare un vampiro e per giunta il suo peggior
nemico!
Ma era maledettamente affascinante e…baciava divinamente bene.
Le tolse la giacca e la liberò della camicia per poterla baciare meglio sul
collo.
Ma voleva veramente solo baciarla?
Buffy lo lasciò fare anche quando si accorse che lui aveva assunto il volto del
demone.
Ecco…il mio vampiro…
Affondò i denti nella tenera carne del suo collo e lei sospirò di piacere,
lasciandosi andare contro il muro e chiudendo gli occhi; gli accarezzò i
capelli platinati e lo lasciò bere liberamente.
È così che si muore per mano di un vampiro? Si chiese Buffy e pensò che in
fondo non era così male.
Spike però prese solo una piccola quantità del prezioso sangue della
cacciatrice: quasi subito si staccò da lei, leccò la ferita e ritornato al suo
volto normale la guardò sorridendo.
- Ti è piaciuto? – le chiese – Possiamo farlo ancora se vuoi…- proseguì.
Buffy lo guardò, gli occhi semichiusi dopo il piacere provato: cercò di nuovo
le labbra di Spike e assaporò il suo stesso sangue.
Il vampiro le accarezzò il viso e le sorrise in modo dolce – Ora ti
accompagno a casa piccola, sei stanca e devi riposare…-
Buffy annuì ed iniziò a seguirlo come in trance, lasciando che lui le passasse
un braccio intorno alle spalle; in realtà non era così, lei era pienamente
lucida, ma quello che lui le aveva appena fatto le era piaciuto così tanto da
non volersi ribellare.
Buffy riaprì gli occhi e con uno scatto si alzò dal letto: ora ricordava tutto
ed era così arrabbiata!
Corse in bagno e si guardò allo specchio: il segno del morso di Spike era
ancora fresco e vistoso.
- Come ho potuto? – si domandò, sfiorandosi leggermente la ferita.
Fece mente locale e pensò anche all’altro problema: la gemma di Amara.
Doveva assolutamente parlare a Giles di tutto…o quasi…Spike doveva essere
eliminato il più presto possibile.
Si sedette sul letto per infilarsi i jeans poi si fermò: si sfiorò le labbra
ripensando ai baci che si erano scambiati lei e il suo “assalitore”, così
sensuali e allo stesso tempo dolci e passionali.
Scosse il capo per cacciare dalla testa quegli stupidi pensieri e terminò di
vestirsi.
Aveva dimenticato che era stata lei a baciare Spike per prima?
Legò un foulard rosa intorno al collo e si infilò la giacca mentre scendeva le
scale.
Corse verso l’ingresso e spalancò la porta di casa, inchiodandosi sul posto
all’istante: Spike, appoggiato mollemente allo stipite le sorrideva dietro uno
scuro paio di ray-ban.
- Avevo dimenticato quanto fosse bello il sole!- le disse entrando in casa.
Buffy lo guardò sorpresa – Chi ti ha invitato? –
Spike chiuse la porta dietro di se e rise, poi la prese con forza tra le braccia
– Ti sei già dimenticata amore? Mi hai invitato tu stanotte! Chi credi che ti
abbia spogliato e infilato sotto le lenzuola? – cercò di baciarla ma lei si
divincolò.
- Lasciami, non mi toccare! – gli intimò.
- Mi sembrava che ieri ti fosse piaciuto cacciatrice…- rispose lui, sempre con
quel sorrisetto strafottente.
Buffy si calmò e respirò profondamente: la stretta di Spike (con addosso la
gemma) era troppo forte – Cosa vuoi Spike? –
- Ma voglio te, Buffy! – rispose lui con naturalezza e la trascinò fino al
divano in soggiorno; si avvicinò al suo viso lentamente e provò ancora a
baciarla. Questa volta Buffy non oppose resistenza e, come la sera prima, si
ritrovò aggrappata a lui.
- Perché lo fai? – gli domandò, ansimando per la mancanza d’aria, le
labbra rosse per il bacio.
Non poteva resistergli e questo la spaventava.
- È semplice Buffy, tu devi essere mia, solo ed esclusivamente mia! –
Lei si spaventò, ma non capiva se per le parole di Spike o per il fatto che se
l’avesse morsa ancora lei avrebbe ceduto di nuovo e forse lo avrebbe seguito
nell’oscurità; si abbandonò contro il corpo del vampiro e chiuse gli occhi
– Ti rendi conto di quello che mi dici Spike?- sapeva di essere su ogni fronte
molto vulnerabile, ma voleva cercare di farlo desistere dalla sua decisione, per
il bene di tutti.
- Io sono la cacciatrice, tu sei il vampiro cattivo, come puoi pensare a certe
cose? Io non potrei mai essere la tua compagna…-
Spike le baciò la fronte e lei si odiò perché il tocco delle sue labbra le
piaceva.
- Ho scoperto di desiderarti cacciatrice, ed io ottengo sempre quello che
voglio! – le slegò il foulard – Dimmi che quello che ti ho fatto ieri non
ti è piaciuto…- con la lingua andò a stuzzicare la ferita della notte prima.
Buffy rabbrividì a quel contatto e si aggrappò a lui – Smettila ti prego…-
lo supplicò.
- Potrei andare oltre, invece – rispose lui divertito.
La sua mano iniziò a scivolare sotto il tessuto della maglietta di lei – Sei
così calda…- accarezzò la sua schiena nuda e le slacciò il reggiseno,
mentre lei, in volto un misto di desiderio e orrore, lo fissava.
- Tesoro – continuò lui divertito – forse è meglio se per oggi mi fermo
qui…non credi?- la liberò dall’abbraccio e lei diventò rossa per le sue
parole. Si sentiva imbarazzata come una stupida quindicenne.
Si chinò per baciarla – Voglio che mi desideri Buffy, che tu non possa più
stare senza di me…-
La cacciatrice rispose al bacio che però, con suo sommo dispiacere, durò
qualche breve attimo.
Spike uscì dalla casa salutandola con un cenno della mano ed un sorriso
smagliante.
Buffy si coprì il volto con le mani e scoppiò a piangere: lui aveva ragione,
lei lo desiderava tantissimo! Prima, sul divano avrebbe voluto che lui fosse
andato oltre. Avrebbe anche potuto prenderla in quell’istante e lei non
avrebbe certo opposto resistenza!
Provò vergogna per se stessa, cosa le aveva fatto? Sapeva che non era solo il
morso del vampiro, era anche altro: il suo tocco, i suoi baci carichi di
passione; il suo corpo desiderava un contatto con quello di Spike più di ogni
altra cosa al mondo.
Voleva fare l’amore con lui, voleva sentirlo dentro di se…
Si schiaffeggiò per liberare la mente da quei pensieri: ma cosa stava per fare
rima dell’arrivo di Spike? Certo, stava andando da Giles per riferirgli della
gemma, ma ora non era poi così tanto sicura di volerlo fare.
Forse poteva gestire da sola questa situazione: in fondo Spike si stava
limitando a girare di giorno e…tentava di sedurre la cacciatrice!
Doveva capire quali fossero le vere intenzioni del vampiro: forse voleva
togliere di mezzo Buffy per dominare incontrastato su Sunnydale?
A quel pensiero Buffy rabbrividì: doveva capire, arrivare a capo di questa
situazione alquanto assurda. Spike la desiderava? Da quando? Perché?
Decise di raggiungere la cripta del vampiro per avere spiegazioni.
2.
Arrivò a destinazione in poco tempo, sostenuta dalla rabbia che provava nei
confronti di se stessa per come si era lasciata andare, per come era stata
facile. Ma non stava facendo il gioco di Spike, andando nella sua cripta?
In effetti, una parte remota di Buffy, anelava disperatamente ad un contatto con
il vampiro, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Spalancò la porta della casa di Spike ed iniziò a cercarlo in ogni angolo:
scese al livello inferiore e lo trovò pigramente disteso sul letto a dormire.
Il castello di intenzioni che Buffy si erà costruita cadde a pezzi nel momento
in cui vide il vampiro dormire sotto lenzuola di seta nere, il volto innocente
come quello di un bambino.
Ma non è innocente…
Eppure vederlo con quell’espressione di profonda beatitudine sul viso, le fece
provare un sentimento di tenerezza.
Si avvicinò a lui lentamente per non svegliarlo, ma i sensi di un vampiro sono
sempre all’erta: Spike avvertì la sua presenza, sentì il suo odore, ma
decise di fingere di dormire. Voleva vedere come si sarebbe comportata la
cacciatrice di fronte al suo corpo addormentato: se avesse tentato di
polverizzarlo con un paletto, allora avrebbe reagito.
In fondo, lui aveva la gemma…
Si mosse tra le lenzuola facendo trasalire Buffy che indietreggiò di scatto,
poi, vedendo che lui continuava a dormire, avanzò di nuovo.
Poteva eliminarlo in quel momento, togliergli l’anello, eppure continuava ad
ammirare il corpo perfetto e il suo viso dolce; con la mano, passò ad un
centimetro dalle sue spalle, come se volesse accarezzarlo.
Sospirò sconfortata: quello non era il momento adatto per parlare con lui. Si
sentiva impotente di fronte a lui, debole, vinta completamente e legata da
qualcosa di strano, un rapporto morboso fatto di odio e qualcos’altro che non
sapeva definire.
Si girò per uscire e tornare a casa ma qualcosa trattenne il suo braccio: si
voltò allarmata e vide Spike sveglio, gli occhi puntati nei suoi.
Le baciò la mano – Vuoi già scappare? – le chiese.
Trattenne la sua mano e l’attirò a se. Buffy perse l’equilibrio e si ritrovò
tra le sue braccia: si guardarono negli occhi in silenzio, Spike sorrideva e per
una volta in modo dolce.
- Sei venuta perché non potevi resistere senza vedermi? – lasciò libera la
mano della ragazza e le passò un dito sulle labbra socchiuse.
Buffy chiuse gli occhi a quel contatto e si sentì fremere in tutto il corpo:
Dio, come lo desiderava!
Le sue mani si appoggiarono avide sul petto del vampiro, salendo fino al collo
poi al viso; lo attirò a se e lo baciò con passione. Quando si staccarono, lei
era rossa in viso per l’emozione.
- Buffy…- sussurrò Spike – ti voglio sempre…ogni istante – si fermò
per baciarle la punta del naso - …devi essere mia! –
La baciò di nuovo è questa volta il bacio fu molto tenero, quasi carico
d’amore;
Poi, l’esigenza di sentire il corpo di Buffy contro il suo ebbe il sopravvento
e Spike iniziò a trafficare con gli indumenti della ragazza: quando arrivò
alla cintura dei pantaloni, lei lo fermò gentilmente – Perché mi fai questo?
– gli chiese lei implorante.
Lui le baciò il collo – Perché ti desidero! Devo averti o sento che impazzirò
cacciatrice, questo è il motivo! – era la spiegazione che voleva sentirsi per
concedersi a lui senza rimorsi, in quel momento Buffy smise di pensare al bene
degli altri. Esistevano solo loro due.
Lo aiutò quando tornò ad armeggiare con i suoi pantaloni, e quando fu
completamente nuda davanti a lui, si sentì imbarazzata come alla prima volta.
Lui la contemplò come se fosse una perfetta opera d’arte degna dei migliori
artisti rinascimentali.
La invitò sotto le lenzuola e lei si distese accanto a lui, godendo di quel
contatto tanto desiderato.
- Sei mia – gli sussurrò lui in un orecchio.
Il corpo del vampiro era freddo, ma Buffy bruciava di desiderio fino a star
male.
- Prendimi Spike – gli disse – fallo ora ti prego, non voglio più tornare
indietro! –
Lui interpretò al volo il suo bisogno e la prese all’istante, con dolcezza,
portandola all’apice della passione e facendole urlare il suo nome.
In quel momento, mentre la cacciatrice era al culmine dell’orgasmo, il vampiro
la morse di nuovo.
Il sangue diventa sublime mentre si scopa, pensò Spike.
Buffy non ce la faceva più: il sesso era meraviglioso con lui, ora anche il
morso. Era il paradiso.
Lo circondò, con le braccia e le gambe, mentre lui continuava a spingere e
bere.
Terminato il loro connubio, i due si lasciarono andare distesi nel letto: Spike
guardò Buffy, che stremata dal sesso e dalla perdita di sangue si stringeva
ansimante a lui.
Lo baciò sulla spalla e chiuse gli occhi mentre lui la accarezzava
sensualmente; lei salì fino a mordicchiargli il collo, poi rise.
- Tesoro, ti mancano i denti giusti per farlo…-
Buffy lo guardò seria – Termina ciò che hai iniziato Spike…portalo a
termine ora, perché domani potrei pentirmi di non averlo fatto! – si mise a
sedere sul letto, incurante della sua nudità.
Spike l’ammirò per l’ennesima volta, soddisfatto per averla condotta dalla
sua parte, poi le fu di nuovo addosso con la rapidità di un predatore e allo
stesso tempo la dolcezza dell’amante più delicato.
Era così debole e remissiva sotto di lui.
Ho domato la cacciatrice…
Lei lo guidò al collo già martoriato dai suoi morsi.
Cosa le importava in fondo? Finalmente pensava a se stessa e non a salvare il
mondo. Ci sarebbe stata un’altra cacciatrice dopo di lei, una nuova stupida al
servizio dell’umanità.
Spike bevve fino a condurla sul baratro della morte: quando si staccò da lei la
guardò agitarsi tra le lenzuola in cerca di respiro.
Ecco la sua terza cacciatrice, quella che lui aveva scelto come compagna; poteva
lasciarla morire, ma lui la desiderava sopra ogni cosa. Era l’unica che gli
avesse tenuto testa fino a quel momento e ora sarebbe stata un vampiro come lui.
Spike si morse il polso e lasciò che qualche goccia del suo sangue bagnasse la
bocca di Buffy. Lei, sentendo quel sapore così vivo, si sentì pervadere da una
nuova forza: si attaccò avida alla ferita dell’amante ed iniziò a bere,
conoscendo finalmente l’estasi del sangue.
Quando lui la allontanò da se, lei si lasciò andare tra le lenzuola, cercando
gli occhi di Spike: il vampiro le sorrise e la baciò.
Sangue e sangue…
- Non lasciarmi Spike – lo implorò lei spaventata da quello che sentiva
operare nel suo corpo – Mi sento stanca…- sussurrò.
- Dormi amore…- la tranquillizzò lui – ti starò accanto fino al tuo
risveglio, non ti lascerò un istante! –
Buffy chiuse gli occhi e si lasciò cullare nell’abbraccio di Spike, poi fu il
buio.
3.
Spike aprì gli occhi: si era appisolato. Fuori, il sole volgeva al termine del
suo percorso, presto la sua Buffy si sarebbe svegliata e sarebbe stata tutta
sua.
La contemplò: la pelle era ormai fredda e bianca come la sua, il viso di
porcellana ancora avvolto dal sonno della morte.
Non aveva mai sentito di precedenti cacciatrici vampirizzate: sarebbe stata un
vampiro senz’anima come lui oppure…
Sapeva che lei era speciale e che come vampiro sarebbe stata unica.
Già si immaginava a girare con lei al suo fianco, a cacciare insieme, fare
l’amore per notti intere.
Sorrise al pensiero di quello che li aspettava, poi pensò alla faccia dei suoi
amici, quando si fossero accorti del suo cambiamento.
- Il sole è tramontato – si disse.
Improvvisamente avvertì un lieve movimento nel corpo accanto al suo: Buffy aprì
lentamente gli occhi e li sbatté più volte per mettere a fuoco la vista; si
guardò intorno, cercando di ricordare il luogo dove si trovava. Improvvisamente
sembrò ricordare quello che era successo nelle ultime ore e cercò lo sguardo
di Spike.
Gli sorrise, un sorriso dolce, come gli stessi che regalava in vita ai suoi
cari.
- Bentornata – le disse lui, catturando la sua bocca in un intenso bacio.
Lei sentiva il sangue nel sapore di quel bacio e sapeva di volerne altro; Spike
sembrò intuire il desiderio della compagna e lasciò che lei avesse libero
accesso al suo collo.
Era così invitante…
Buffy scivolò nel suo nuovo volto con facilità, affondando i lunghi denti nel
collo di Spike: fu inondata dal sangue forte del suo sire che era come nettare,
dolce e vitale.
Lui le accarezzò la schiena sensualmente e quando lei si staccò dal suo collo
la guardò ammirato e compiaciuto mentre tornava al suo volto umano e si leccava
le labbra per non lasciarsi sfuggire nemmeno una goccia di sangue.
- Come ti senti piccola? – le chiese lui passandole un dito sulle labbra.
Lei sorrise e si accoccolò nell’abbraccio del vampiro; non aveva ancora
proferito parola da quando si era risvegliata, Spike era curioso di sentirla
parlare, voleva sapere come si sentiva, se la sua anima era rimasta ancorata al
suo corpo non-morto.
Le sollevò il viso e la baciò; Buffy sospirò: non si era ancora resa conto di
non aver più bisogno di respirare?
- Mi sento bene…- si perse negli occhi blu di Spike e cercò ancora il
contatto col suo corpo.
Improvvisamente un’idea dovette giungerle come un lampo nella testa perché si
staccò dall’abbraccio di Spike e si mise a sedere sul letto – E gli altri?
– si chiese.
Si voltò alla ricerca del viso del suo compagno, allarmata per le conseguenze
che avrebbe comportato il suo gesto.
Si portò le mani al viso e pianse: Spike le mise le mani sulle spalle, cercando
di confortarla – Capiranno…- le rispose – In fondo sei sempre la stessa!-
Inorridita dalle parole del compagno, Buffy lo guardò furiosa – La stessa?
– domandò - Sono un vampiro Spike! –
Il vampiro si alzò dal letto furioso e indossò i boxer neri che erano
abbandonati a terra – Dannazione Buffy, hai ancora la tua anima! – lui la
scosse violentemente, poi salì al livello superiore della cripta, prendendo a
calci tutti gli oggetti che trovava al suo passaggio.
Rimasta sola, Buffy pensò: aveva deciso di seguire Spike di sua spontanea
volontà, senza pensare alle conseguenze; ora doveva affrontarle, era
inevitabile.
Solo in quel momento però si rese conto delle parole del suo compagno: hai
ancora un’anima! Era vero!
Da quando si era risvegliata, poco tempo prima, non aveva ancora avuto modo di
pensare a quello che era diventata: non era un vampiro come gli altri! Si
sentiva assolutamente come prima, il suo spirito era sempre lo stesso, non aveva
voglia di uccidere o di vendicarsi sui suoi cari! La sua anima era ancora nel
suo corpo.
Forse la sua condizione di cacciatrice l’aveva resa un vampiro atipico.
Dopo qualche minuto di silenzio, si avvolse nel lenzuolo e salì alla ricerca di
Spike. Non voleva avere attriti con lui, era il suo compagno e non poteva essere
arrabbiato con lei. Poi, era strano ammetterlo, ma sentiva la sua mancanza,
anche se erano pochi minuti che l’aveva lasciata.
Lo trovò stravaccato sulla sua poltrona, in mano una tazza sbeccata colma di
sangue.
Buffy si avvicinò silenziosa e lentamente si andò ad accoccolare in braccio a
lui, togliendogli la tazza di mano.
Spike la osservò in silenzio mentre lei sorseggiava il sangue; ne lasciò metà
e la porse al compagno.
- Hai ragione – attaccò Buffy – mi hai fatta tua e l’ho voluto io, ora è
giusto che mi assuma la responsabilità della mia decisione! –
Spike appoggiò la tazza a terra dopo averla svuotata completamente: le passò
le mani sulle cosce nude e salì fino a toglierle il lenzuolo che la copriva.
- Non sarai sola ad affrontare questo, mai…il tuo sangue…tu mi hai stregato
Buffy, mi hai cambiato…-
Buffy gli accarezzò con possesso il viso e lo baciò: era così eccitante
sentire il sangue mentre esplorava con la lingua la sua bocca. Sentiva che era
nato qualcosa di forte tra loro due, un sentimento che era rimasto nascosto per
molto tempo e che ora stava emergendo.
Buffy non capiva se fosse amore, in ogni caso era meglio non sbottonarsi troppo,
almeno per il momento.
Si alzò dalla poltrona e preso in mano il lenzuolo nero ritornò al piano
inferiore: si fermò solo all’inizio della scala, per guardare Spike con
sguardo sensuale ed invitante. Stregato dal suo corpo, il vampiro la seguì e la
trovò sdraiata sul materasso, coperta solo in parte dalla seta nera.
Era tutta sua…
Lo accolse a braccia aperte e gli saltò sopra, sfilandogli i boxer con occhi
famelici – Sei in mio potere – gli disse lei in un orecchio, mettendosi a
cavalcioni su di lui e sorridendo compiaciuta nel sentire che il corpo di Spike
si stava risvegliando di nuovo al contatto col suo.
- Sei un vampiro cattivo- gli disse lei, prendendolo dentro di se e sospirando
di piacere.
- Si…- rispose lui lasciandosi scappare un gemito– è per quello che ti ho
presa con la forza, non potevo fare come un normale ragazzo! – lei lo
interruppe con un bacio.
Erano sdraiati abbracciati, dopo aver fatto l’amore per l’ennesima volta
quella notte.
- Vuoi uscire un po’? – le chiese Spike, afferrando il pacchetto di
sigarette.
Buffy scosse il capo – Questa notte no…non voglio affrontare i problemi
ora…domani – gli rispose lei sorridendo, lo sguardo perso nel blu di quelli
di Spike.
- Non provo nessun desiderio di vendetta o voglia di uccidere i miei cari…non
è normale Spike! – gli confidò poi – Sono la stessa di prima…più o meno
–
Spike sorrise – Sono io che sono cambiato Buffy – le scostò una ciocca di
capelli – volevo una compagna che fosse degna di me, la cercavo disperatamente
perché mi sentivo solo…poi mi sono reso conto che era sempre stata di fronte
ai miei occhi…-
Buffy lo baciò sulla fronte – Non sei cattivo come vuoi far credere in
fondo…-
Risero insieme e si abbracciarono di nuovo: Buffy appoggiò il capo sul petto
del suo sire e Spike si fumò una sigaretta.
Pensava a lei, a quanto fosse bella, a quanto l’aveva cambiato in così poco
tempo.
Sono il tuo sire ma mi ritrovo a dipendere da ogni tuo sguardo…
Si sentiva così felice con lei che avrebbe fatto qualsiasi cosa se glielo
avesse chiesto, anche smettere di uccidere. Avrebbe affrontato il giudizio della
Scoobie Gang con lei, l’avrebbe difesa da loro se avessero solo tentato di
torcerle un capello! In fondo aveva l’anello!
La Gemma di Amara, la voleva per dominare la cacciatrice, invece aveva scoperto
di desiderarla anima e corpo: nelle ultime settimane, prima di uscire allo
scoperto, l’aveva spiata in casa, all’università e durante la caccia,
ammirando il suo ardore nel combattere.
Sei un killer come me…
Aveva deciso che sarebbe stata sua.
Perso nei suoi pensieri, non si accorse che Buffy lo guardava e gli sorrideva.
- Che c’è? – domandò lui.
Lei si mise a sedere in ginocchio, lasciando che lui indugiasse con lo sguardo
sui suoi seni, prima di guardarla negli occhi. Buffy sorrise compiaciuta di
questo.
- Ti guardavo mentre eri assorto: non mi ero mai accorta di quanto fossero blu i
tuoi occhi - gli accarezzò il viso e gli baciò le palpebre – Fino a ieri eri
il mio nemico, abbiamo combattuto per molto tempo e ora…sento che non potrei
mai più fare a meno di te…- Spike l’attirò a se e la distese sul letto per
poi baciarla con passione e desiderio crescente.
- Ti sei pentita di quello che ti ho fatto? –
Buffy scosse il capo divertita – Mai! Per la prima volta ho fatto qualcosa per
me stessa e non per la salvezza del mondo! Che se ne occupi qualcun’altro da
oggi in avanti, io ho arretrati da recuperare! – e detto questo si mise a
ridere mentre Spike era di nuovo sopra di lei e le baciava il collo, scendeva
fino ai seni e sempre più giù fino all’interno cosce dove sapeva che lei
impazziva di piacere.
La notte volgeva al termine.
I due vampiri erano accoccolati l’uno tra le braccia dell’altra,
accarezzandosi a vicenda.
- Ti staranno cercando amore- attaccò Spike riferendosi ai suoi amici e a Joyce.
Buffy gli baciò i pettorali ed emise un basso ringhio – Non importa, stanotte
esistiamo solo noi…amore – rispose la sua giovane Childe.
Felice per come Buffy lo aveva chiamato, Spike coprì i loro corpi nudi con il
lenzuolo nero e la strinse in un abbraccio protettivo.
Dopo l’ennesimo bacio Buffy chiuse gli occhi e appoggiò la testa sul petto
del compagno: Spike la guardò addormentarsi, poi anche lui si lasciò cullare
nell’abbraccio di Morfeo.
FINE PRIMA PARTE
SECONDA PARTE
1.
Quando Spike aprì gli occhi, era pomeriggio inoltrato: la sua compagna dormiva
abbracciata a lui, la testa poggiata all’altezza del cuore.
Si ritrovò a contemplarla.
Buffy si mosse e piano piano aprì gli occhi, incontrando quelli del suo sire;
si allungò per dargli il bacio del buon risveglio.
- Ciao amore – gli disse, la voce ancora assonnata – Il sole sta
tramontando… -
Spike annuì e catturò di nuovo la sua bocca.
- Stanotte usciamo tesoro… -
Buffy mugugnò qualcosa e lo attirò sopra di se. Fare l’amore con lui era
diventato indispensabile: lo cercava in ogni istante, anche durante il giorno
non aveva mai perso il contatto con il suo corpo.
Si stavano vestendo dopo aver fatto l’amore – Devo andare a prendere i miei
vestiti – disse Buffy – Non posso continuare ad indossare le stesse cose
come qualcuno di mia conoscenza…-
Spike la squadrò e tossì – Ti trasferisci qui? – le chiese scherzando.
Buffy si girò e lo guardò con aria di rimprovero – Stupido! –
L’aiutò con l’allacciatura del reggiseno – Portami più rispetto amore,
sono sempre il tuo sire! – la redarguì lui e la baciò sul collo.
- Se mi baci ancora così Spike…- ma non fece in tempo a terminare la frase
che lui era già incollato alle sue labbra.
La ragazza si allontanò con rimpianto dal corpo del suo compagno – Stanotte
devo affrontare mia madre…e gli altri… - i suoi occhi si fecero
improvvisamente distanti.
Spike l’abbracciò – E se non ti accettassero? –
Buffy sospirò, poi lo guardò sorridendo – Ho il mio forte sire accanto e lui
non mi lascerà! –
Spike le porse la giacca in pelle e la prese per mano, conducendola fuori dalla
cripta – Potremmo anche trovarci un’altra sistemazione Spike! – propose
lei una volta arrivata all’ingresso e guardandosi intorno.
Spike la guardò torvo – Non vorrai iniziare a sindacare su casa nostra baby?
Mi sembrava ti piacesse! –
Buffy gli strinse la mano – Però delle tendine rosa… - rise – Scherzavo!
–
Improvvisamente due ombre si addentrarono nell’oscurità del boschetto vicino
al cimitero: due giovani innamorati che si appartavano. Spike guardò la
compagna fissare le figure con occhi quasi famelici e sorrise, conoscendo il
rimedio - Hai fame? – le chiese.
Buffy annuì poi scosse violentemente il capo: il suo viso era triste – Non
voglio uccidere…non gli innocenti che ho difeso fino a ieri… - lo guardò
implorante.
Spike ricambiò con un sorriso rassicurante – Non ti preoccupare passerotto,
vieni con me, andremo a pescare nei bassifondi qualche bel malvagio… - le
strinse la mano e la condusse verso la sua auto.
Aveva ucciso, e le era piaciuto.
- Uccidi il malfattore! – le aveva detto Spike – …ti sentirai la coscienza
leggera! –
Ed era esattamente andata così: si era avventata con naturalezza addosso ad un
individuo che minacciava un ragazzo con un rasoio.
Si era sorpresa per la sua nuova natura: in fondo forse, il demone aveva operato
in lei qualche cambiamento. Stranamente non si sentiva in colpa per quello che
aveva fatto, anzi, era stato immediato, l’aggressione, il morso, averlo
prosciugato insieme al suo compagno. Tutto aveva un non so che di eccitante.
Buffy si lasciò andare contro il muro e lasciò che Spike le pulisse la bocca
con i baci: anche quello era eccitante e sapeva che avrebbe fatto parte di tutte
le loro notti di caccia.
2.
I suoi amici l’avevano cercata tutto il giorno, preoccupati dalla sua
prolungata assenza. Avevano girovagato per Sunnydale, in ogni negozio, locale e
ospedale, senza avere sue notizie.
Dove poteva essersi cacciata?
Quella sera, Xander e Willow erano a casa del Sig. Giles per cercare di capire
ed elaborare un piano di ricerca per trovare la loro amica: di certo, non si
aspettavano quello che di lì a poco sarebbe successo.
Quando Buffy arrivò in prossimità della casa dell’Osservatore, si fermò e
baciò Spike.
- Devo andare io sola…potrebbero reagire in maniera sbagliata e farti del
male…- mormorò.
Spike fu contento di quelle parole, di quel gesto così protettivo nei suoi
confronti e le sorrise, accarezzandole il viso con un dito – Non andrai sola,
piccola, non posso permettertelo! Potrebbero fare qualcosa di spiacevole a
te…allora devo essere pronto ad intervenire per difenderti! In fondo, sei la
mia piccola creatura…-
Buffy apprezzò il gesto e lo prese per mano, avanzando verso la porta e
bussando.
Giles comparve sulla soglia e indietreggiò all’istante, vedendo Buffy che
teneva la mano al vampiro.
- Buffy…cosa…come…Spike? – furono le uniche parole che riuscì a
pronunciare; Willow e Xander si pararono dietro di lui. La rossa sgranò gli
occhi e Xander si affrettò, con movimenti alquanto maldestri, ad afferrare un
paletto.
Giles tossì e cercò di articolare una frase ma venne interrotto da Xander –
Buffy, ti rendi conto di chi tieni per mano? –
Buffy abbozzò un timido sorriso.
Giles capì che era arrivato il momento di chiarire tutto – Buffy, vuoi darci
una spiegazione? – le chiese serio, indietreggiando per lasciarla entrare.
La ragazza però rimase all’ingresso, senza muovere un passo: il suo viso
divenne livido e fissò Giles con occhi di ghiaccio.
Fu a quel punto che il Sig. Giles iniziò a temere il peggio.
- Se non ci invita, non possiamo entrare…- disse la ragazza in tono asciutto.
Willow lasciò cadere la tazza che aveva stretto tra le mani fino a quel momento
– Sei…sei un vampiro! – esclamò sbalordita.
Giles impallidì improvvisamente e Xander emise suoni gutturali indecifrabili.
- Com’è successo? – chiese Willow: a quanto pareva, lei era l’unica ad
avere abbastanza sangue freddo da aver preso in mano la situazione.
- Ma…sei sempre tu…non sei cattiva, vero? –
Xander si lasciò cadere a peso morto sul divano, fissando l’amica bionda e
senza mai abbandonare la presa sul paletto.
Buffy sorrise e guardò Spike – No, non sono cattiva, ho ancora la mia anima!
–
Giles si mise a posto gli occhiali, evidentemente interessato dalla risposta
della ormai ex-cacciatrice.
- È stato lui vero? Quel lurido bastardo figlio di…– riuscì a dire Xander,
rialzandosi in piedi: aveva sempre odiato i vampiri della vita di Buffy, prima
Angel, il bel tenebroso…e ora Spike l’ossigenato senz’anima che l’aveva
legata a lui per sempre.
Buffy si fece seria, intuendo le intenzioni non buone di Xander e si mise tra
l’amico e il suo Sire con fare protettivo – Non ti rivolgere a Spike in
questo modo o dovrai vedertela con me, chiaro? Si, è stato lui, ma è stata una
mia scelta! – lo sguardo di Buffy fulminò Xander che si sentì per la prima
volta veramente spaventato dagli occhi della cacciatrice.
Forse aveva sempre creduto che lei lo avrebbe difeso…
In quel momento Giles aprì bocca – Entrate! – disse a entrambi i vampiri,
eliminando la barriera che impediva loro di accedere alla casa.
I due, fecero qualche passo avanti e richiusero la porta alle loro spalle.
- È stata una tua scelta dici? – chiese Giles, pulendosi gli occhiali.
Buffy annuì.
- Dettata da cosa se posso chiedere? – proseguì l’Osservatore – Eri stufa
di essere la cacciatrice? –
Buffy lo guardò negli occhi: riusciva a capire quanto lui fosse deluso dal suo
gesto e ne soffrivano entrambi.
Osservatore e Cacciatrice, un legame particolare il loro, simile a quello tra
padre e figlia, alcune volte ancora più forte: lui era stato la sua guida e lei
lo aveva deluso scegliendo la via dell’oscurità.
Buffy non riuscì a sostenere il suo sguardo e abbassò gli occhi – No Sig.
Giles, non è quello il motivo, è qualcos’altro, una cosa diversa,
inaspettata anche per me! – cercò il sostegno di Spike stringendogli la mano
– Io amo Spike! –
La rivelazione scosse tutti i presenti, Spike compreso.
Il vampiro, fino a quel momento rimasto in silenzio spalancò gli occhi e si
mise di fronte a Buffy – È vero Buffy? – non credeva alle proprie orecchie:
in quei due giorni, da quando si erano uniti nell’indissolubile legame Sire/Childe,
Spike aveva creduto che tra loro ci fosse solo una forte attrazione sessuale,
unita ad una particolare alchimia che si era creata nel tempo.
Cercò di trattenere la sua crescente gioia di fronte agli amici di Buffy e tornò
in silenzio dietro di lei.
Nella stanza regnò il silenzio per qualche minuto: Willow era impietrita, gli
occhi colmi di lacrime, Xander fissava Buffy senza esprimere alcun sentimento e
Giles si andò a versare qualcosa di molto forte.
Buffy capì che doveva essere lei a spezzare il ghiaccio creatosi –
Perdonatemi, so di avervi colpito alle spalle e deluso profondamente, ma… - le
parole le morirono in gola, si asciugò una lacrima - …ho preso questa
decisione col cuore, senza pensare alle conseguenze e ai danni che vi avrei
causato. So di essere imperdonabile e non posso biasimarvi se non vorrete più
avere a che fare con me, ma…cercate di capirmi se potete! –
Nessuno, a parte Willow reagì alle sue parole: la prese per un braccio e la
trascinò fuori di casa.
Rimaste sole, le due amiche si guardarono in silenzio per un lungo istante, poi
la rossa circondò Buffy in un forte abbraccio, scoppiando a piangere.
- Dio, come sei fredda! – le disse sciogliendosi dalla stretta.
- Ti faccio paura? – le chiese l’amica.
- Sei così uguale a prima che se non fosse per il tuo pallore non me ne sarei
accorta! – risero.
- Mi perdoni? –le chiese la bionda.
Willow tirò su col naso e annuì – Se tu sei felice…uccidi non è vero? –
Buffy non riuscì a mentire – l’ho fatto per la prima volta stanotte…si,
uccido, ma non gli innocenti…so che in ogni caso è sbagliato, ma qualcosa di
me è cambiato ed è un duro colpo per voi, ma… -
- Lo ami davvero? –
- Si, mi sono accorta solo stasera del vero significato dei miei sentimenti per
lui – si appoggiò al muro e contemplò la luna piena – Lo amavo forse
ancora prima che lui mi facesse sua, quando ancora voleva uccidermi…- sorrise
– Voglio essere felice con Spike…e ci sto riuscendo! Spero che almeno tu
capisca…-
Willow annuì, lo sguardo sereno – Ormai è tutto fatto, non si può tornare
indietro, ma, se lui ti rende felice, allora lo sono anch’io! –
- Lo fa… - fu la risposta di Buffy.
- Parlerò io con gli altri, cercherò di farli ragionare, vedrai che col tempo
le cose andranno a posto! -
Buffy abbracciò l’amica, ringraziandola per tutto quello che faceva per lei,
per non averla abbandonata di fronte alla realtà delle cose.
Improvvisamente però si ricordò di aver lasciato solo Spike in casa con gli
altri uomini e sembrò allarmarsi – Sarà meglio che porti via Spike da questa
casa per stasera…-
Quando le due ragazze rientrarono, trovarono gli altri nelle stesse posizioni
nelle quali li avevano lasciati prima.
Spike, imbarazzato da quel silenzio e dalla tensione che regnava dentro quella
casa, accolse il ritorno della compagna come la salvezza, prendendole il viso
tra le mani e baciandola, incurante degli occhi di Giles e Xander su di lui.
Giles tracannò il suo brandy in un colpo, poi tossì.
Buffy rimase abbracciata a Spike e si rivolse agli amici – Io vado, tornerò
presto però...per quanto può valere, non voglio perdervi nonostante tutto! -
si voltò per uscire – Non odiatemi, vi prego – detto questo, i due vampiri
chiusero la porta alle loro spalle.
Spike si fermò appena girato l’isolato e guardò Buffy negli occhi: era
triste e la comprendeva. Si sentiva così in sintonia con i suoi pensieri…
Buffy lo guardò e, se avesse potuto, sarebbe sicuramente arrossita: sapeva cosa
lui le avrebbe chiesto in quel momento, lo leggeva nei suoi occhi pieni di
domande.
- Riguardo quello che hai detto dentro…poco fa…-
- Si? – mormorò lei.
- Mi ami? –
Buffy abbassò lo sguardo, poi decise di uscire allo scoperto guardandolo negli
occhi perché lui potesse leggervi quanto fossero sinceri.
- Si, ti amo! L’ho capito finalmente prima in casa, quando mi sono trovata ad
affrontare gli sguardi accusatori di tutti. Ho sentito che avevo il tuo sostegno
e…il tuo amore che mi ha dato coraggio e… - prima che potesse proseguire si
ritrovò le labbra di Spike incollate alle sue. Lei rispose al bacio e lo
circondò con le braccia.
Quando si staccarono, lei continuò – Credevo che tu non potessi amare,
pensavo che fossi cattivo al cento per cento, invece sei dolce e protettivo
e…un amante perfetto! – rise mentre lui la sollevava da terra e la faceva
girare come una trottola.
Quando la riportò a terra l’abbracciò forte – Non ho l’anima piccola, ma
tu hai acceso una piccola luce dentro di me, che scalda come un fuoco e mi rende
felice! –
Buffy gli accarezzò il viso.
- Ti amo – le disse lui – e sarai la mia compagna per l’eternità, ti
renderò felice e non ti farò mai mancare niente! –
Buffy inclinò il capo e gli sorrise – Sei così…unico Spike! – rise, poi
lo baciò di nuovo.
Ora mancava sua madre.
Fu più facile del previsto parlare con Joyce di quanto era accaduto.
Lasciato Spike fuori di casa, le due Summers si accomodarono sul divano e Buffy
cominciò a raccontare tutto dal principio, dalla notte al cimitero, fino
all’incontro a casa di Giles.
Le sue parole erano come un fiume in piena che travolse la madre che, a
differenza di quanto previsto, abbracciò la figlia.
- Sei così fredda piccola mia… - le disse. Buffy si lasciò cullare
nell’abbraccio materno – è un duro colpo, ma se sei felice con lui, io lo
devo accettare! La tua felicità è la mia…- gli occhi di Joyce erano colmi di
lacrime: la sua bambina le aveva riservato molte sorprese e preoccupazioni,
soprattutto da quando aveva scoperto il suo ruolo di cacciatrice poco tempo
prima.
- Cosa succederà ora? – fu la domanda che le sorse spontanea.
Buffy asciugò le lacrime della madre – Ora arriverà a Sunnydale una nuova
cacciatrice mandata dal consiglio e…io e Spike ce ne staremo buoni ad amarci e
a vedere l’evolversi della situazione – sorrise maliziosa – Non me la
sento più di uccidere vampiri e demoni mamma…ma non voglio nemmeno più avere
a che fare con loro, tranne Spike! – la madre si aggiustò i capelli e si
ricompose, alzandosi dal divano.
- Ve ne andrete da Sunnydale? – chiese alla figlia.
Buffy scosse il capo – Non so…credo che aspetteremo l’evolversi degli
eventi. Voglio aspettare di conoscere le intenzioni del Sig. Giles in merito
alla comunicazione che farà al consiglio sulla mia morte! –
Joyce sembrò allarmarsi – La nuova cacciatrice potrebbe cercare di
eliminarti? –
- Non lo so mamma…in fondo, sono sempre forte e so difendermi! Ma per ora non
voglio pensarci! –
Joyce si rassicurò vedendo il volto sereno della figlia e andò ad aprire la
porta d’ingresso, invitando Spike ad entrare.
Buffy lo raggiunse e lo abbracciò; Spike sorrise, imbarazzato.
Joyce sorrise alla coppia – Sembra che tu abbia fatto finalmente felice e
serena mia figlia…anche se l’hai cambiata così…- si asciugò una lacrima
– solo ieri eri una bambina, ora invece sei una donna e te ne vai insieme a
lui…-
Scoppiò di nuovo in lacrime e Buffy si affrettò ad abbracciarla.
Spike e Buffy erano nella camera di lei, intenti a raccogliere tutti i suoi
vestiti.
- Tua madre è stata molto comprensiva! – commentò Spike.
Buffy lo baciò rapidamente e si buttò a capofitto nel cassetto della
biancheria intima – Forse perché non si rende veramente conto di quello che
sono diventata! –
Spike la colse alle spalle e le cinse la vita con un braccio, affondando il viso
nei suoi lunghi capelli biondi – Sei splendida, ammaliante, letale…sei la
mia compagna, la mia creatura, la mia regina oscura, il mio amore…-
Buffy si girò – Mi ami? – voleva che lui glielo dicesse all’infinito.
Spike le accarezzò il viso – Si, ti amo Buffy! Non ti avrei condotta
nell’oscurità se non ti avessi desiderata e amata! Ero così stupido da esser
convinto di volerti ad ogni costo per torturarti e farti soffrire. Ti pensavo
così tanto e credevo che fosse per l’odio che provavo nei tuoi confronti,
invece…era altro! –
- Era odio – proseguì Buffy – poi è diventata una forte attrazione
sessuale che si è tramutata in amore senza che nessuno dei due se ne rendesse
conto! – in quel momento si rese conto che stava parlando dei suoi sentimenti
per lui.
Chiuse la valigia e si lasciò andare sul morbido materasso – Sai una cosa
Spike? – lui la raggiunse ed iniziò a sfilarle la maglietta – Non ha
importanza se i miei amici non accetteranno la nostra storia e il mio
cambiamento! È come se esistessimo solo io e te! –
Spike la fissò divertito prima di scivolare nel volto della caccia e morderla
sul seno sinistro; Buffy gli mise una mano tra i capelli e si lasciò cullare
dall’estasi del morso.
Quando Spike si staccò da lei, si mise a baciarla sul collo fino a salire alla
bocca: si morse la lingua e lasciò che il sangue fluisse in lei durante il
bacio.
Buffy lo circondò con le braccia e si lasciò sfuggire lunghi gemiti di
piacere.
Quando si allontanarono, entrambi a malincuore, lui tornò al suo volto umano e
abbracciò la sua compagna.
Avrebbero potuto amarsi nel letto della ragazza, ma Joyce sarebbe potuta entrare
in qualsiasi momento.
- Sarà meglio andare a fare certe cose a casa nostra amore! – le suggerì
Spike, trattenendo a stento il desiderio per lei.
Buffy annuì in silenzio e, con occhi sognanti, iniziò a leccargli la bocca per
pulirlo del sangue.
- Sennò mia madre potrebbe scandalizzarsi per le porcate che fa sua figlia! –
rise divertita e si rivestì.
- Sei demoniaca mia piccola Childe! – commentò Spike afferrando la pesante
valigia e lasciando che lei gli facesse strada fino all’uscita.
Salutò la madre con un lungo e affettuoso abbraccio e si allontanò con Spike
verso il cimitero.
3.
Buffy uscì dalla doccia e cercò l’asciugamano senza trovarlo.
- Spike! – chiamò, senza ottenere risposta.
Lui apparve come per magia, in una mano l’asciugamano, nell’altra una brocca
di sangue.
- Dammi l’asciugamano amore – lo implorò lei: non capiva quali tenebrose
intenzioni celasse il volto del suo compagno.
- Pensavo passerotto…- attaccò lui – che potremmo andare a ballare
stanotte, in fondo abbiamo già mangiato! – sorrise crudele.
- Sei un demonio! – commentò Buffy. In effetti, erano due settimane che
vivevano insieme e non erano mai usciti, nemmeno per cacciare. Si nutrivano di
sangue animale e del loro amore, sentendosi appagati completamente.
Buffy non vedeva Willow e Xander da quella sera a casa del Sig. Giles ed era
curiosa di sapere come avevano digerito il suo cambiamento.
- Forse ci siamo rintanati troppo in casa a fare l’amore mio sire…- Buffy
uscì dalla doccia (in una cripta? Spike la stupiva ogni giorno) gocciolando
acqua ovunque e afferrò la brocca.
Sorseggiò un po’ di sangue e se ne lasciò rovesciare una parte sul corpo –
Ops…- disse divertita, leggendo sul volto del compagno il desiderio nuovamente
rinnovato.
Spike, accecato dallo spettacolo di fronte a lui, iniziò a baciarla e a leccare
con avidità il sangue, scendendo fino alle sue parti intime.
Buffy rise per il divertimento del gioco e per il solletico che lui le faceva
con la lingua.
Improvvisamente Spike si rialzò e la prese in braccio – Al diavolo il Bronze
passerotto! Arriveremo tardi questa notte! – la scaraventò sul letto e le fu
addosso in un istante.
Sesso e sangue erano un connubio paradisiaco per i due vampiri che si amarono
con frenesia e passione selvaggia.
Le loro urla si potevano sentire in tutto il cimitero, ma in fondo nessuno
avrebbe potuto reclamare in quel luogo.
Stremati, i due amanti si riposarono un istante prima di uscire.
Buffy rubò una sigaretta dal pacchetto di Spike e la fumò fissando il
soffitto: sentiva il sangue ribollirle nelle vene, il suo e quello del suo sire.
Bruciava ogni volta che lo assaporava, e questo succedeva puntualmente ogni
notte: erano legati per l’eternità e la cosa le piaceva immensamente.
- Wow! – fu il commento di Spike quando Buffy si presentò per uscire:
indossava un leggero e svolazzante abitino nero senza spalline che raggiungeva a
stento le ginocchia e un paio di anfibi; la sua pelle bianca risaltava così
tanto che se non fosse stato per il biondo dei capelli sarebbe stata una moderna
Morticia Addams.
- Sono abbastanza dark, amore? – gli chiese lei girando su se stessa per
lasciarsi ammirare.
- Non provocarmi piccola – le rispose lui spogliandola con gli occhi.
Raggiunsero il Bronze mano nella mano e quando furono dentro, Buffy cercò i
suoi amici tra la folla: vide Willow e una ragazza bionda sconosciuta, sedute ad
un tavolo, Xander e Anya in pista a ballare.
Buffy e Spike raggiunsero le due ragazze al tavolo e si accomodarono con loro.
Willow sembrava contenta e imbarazzata allo stesso momento ma Buffy non ci badò:
in fondo la capiva, doveva solo farci l’abitudine.
Willow presentò la sconosciuta come Tara, una compagna di Università;
quest’ultima strinse la mano a Spike e Buffy, poi sgranò gli occhi e fissò
Willow.
La rossa si sentì subito in obbligo di spiegare la reazione dell’amica,
spiegando che Tara era una strega ed era a conoscenza di tutta la storia di
Buffy e Spike.
L’amica squadrò la rossa, poi sospirò e sorrise, sentendosi libera a quel
punto di poter parlare.
- Novità dal Consiglio? – domandò Buffy.
Willow si fece seria e tossì – Il Sig. Giles ha dato la notizia della tua
morte durante il combattimento con un demone – fissò la sua coca – da
Londra è arrivata una telefonata che annuncia l’arrivo della nuova
cacciatrice per la fine della prossima settimana…il Sig. Giles dice che è un
ottimo elemento…-
Buffy tese la mano verso Willow – Non sentirti in colpa per quello che mi hai
detto, lo sapevo che sarebbe successo, in fondo non sono più io la cacciatrice!
– sorrise all’amica – Spero solo che questa nuova arrivata non si metta in
testa di conficcarci un paletto nel cuore! – scherzò, ma in fondo Buffy
temeva l’arrivo della nuova slayer.
Willow sollevò il capo e sorrise vedendo l’amica tenderle la mano: l’afferrò
e la strinse, non stupendosi più della freddezza della sua pelle.
- Grazie – rispose Willow – Grazie per essere rimasta tu…-
Buffy si commosse a quelle parole e lasciò all’istante la sua sedia per
andare ad abbracciare Willow; Spike e Tara, osservarono con soddisfazione la
scena d’affetto della due amiche.
Scioltasi dall’abbraccio, Buffy cercò la mano di Spike e lo condusse in pista
per ballare un lento.
Rimaste sole al tavolo, Willow e Tara tornarono sull’argomento cacciatrici.
- Credo che sia scossa per la notizia che le hai dato…- commentò Tara.
Willow annuì – Non vuole farlo pesare, ma forse le spiace che arrivi una
nuova cacciatrice e…-
- Credi che possa aver paura? – domandò Tara.
- Si…forse sarà veramente in pericolo quando arriverà la nuova cacciatrice…io
non voglio che Buffy corra dei rischi, forse è meglio che lascino Sunnydale!
–
Buffy e Spike nel frattempo, ballavano in mezzo alla pista: la ragazza salutò
Xander e Anya che sorrisero lievemente per poi voltarsi dall’altra parte.
- Forse non dovevo portarti qui – le disse Spike.
Buffy scosse il capo – Non è semplice per loro, lo comprendo! E poi…sapevo
che prima o poi sarebbe arrivata una nuova cacciatrice…non credevo tuttavia
che mi facesse questo effetto! –
- Prevedo guai – commentò sorridendo Spike – Saremo in pericolo
passerotto…-
la cosa era stimolante per lui, Buffy lo aveva capito.
- Abbiamo la gemma…- rispose lei, soffermandosi sugli occhi blu del compagno
– e poi lei non sa che io sono un vampiro! –
Spike sollevò un sopracciglio – Rischieremo se i tuoi amici parleranno! –
Buffy scosse il capo e chiuse gli occhi – Non lo faranno, ho fiducia in loro!
Potremmo anche andarcene da qui! Oppure…-
- Potremmo ucciderla! – esclamò Spike sorridendo come un bambino che trova un
nuovo gioco.
Buffy lo guardò stupefatta – Spike! Mi meraviglio di te! Ne manderebbero
subito una nuova! –
Spike rise divertito dalla risposta di Buffy e lei lo seguì, tappandosi la
bocca per nascondere l’ilarità crescente.
- Non so nemmeno come mi sia uscita una risposta simile! – disse la ragazza
asciugandosi le lacrime.
Spike la strinse a se – Piccola…sei un vampiro e anche se non lo ammetti un
po’ sei cambiata…sei un pochino cattivella Buffy! – le toccò la punta del
naso con le labbra – Credo che una piccola parte della tua anima sia salita in
paradiso…-
Buffy sorrise maliziosa – Può essere tesoro…ma non mi sono mai sentita così
libera! – rovesciò la testa all’indietro e lasciò che Spike le baciasse il
collo.
FINE SECONDA PARTE
TERZA PARTE
1.
Emma scese dal taxi che l’aveva condotta a Sunnydale dall’aeroporto:
attraverso le lenti scure degli occhiali osservò la cittadina: sembrava così
tranquilla all’apparenza che nessuno avrebbe mai detto che fosse la Bocca
dell’Inferno.
- Farò piazza pulita di tutto lo schifo che abita questo posto! – si disse.
Afferrò le sue valigie e raggiunse lo sconosciuto che le stava andando incontro
con passo deciso - Buon giorno Sig. Giles – disse asciutta, togliendosi gli
occhiali da sole e stringendogli energicamente la mano.
Rupert Giles, l’osservatore, si prese un istante prima di parlare, per poter
scrutare la nuova cacciatrice: capelli lunghi e neri, fisico atletico, altezza
media.
Era una bella ragazza, non lo si poteva negare, ma il suo volto era duro e
freddo: nei suoi occhi azzurri si leggeva una freddezza che Buffy non aveva mai
posseduto.
Giles non poté fare a meno di provare un brivido di freddo lungo la schiena.
- Seguimi, ti mostrerò l’appartamento che ti ho preso in affitto, così
potrai sistemarti! Ti sei iscritta a qualche corso universitario? - le chiese
continuando a camminare.
Emma lo affiancò – Si, Storia dell’Arte! I miei genitori hanno già
provveduto al pagamento della retta e la ripagherò al più presto della caparra
dell’appartamento! – fissò Giles – Non mi guardi in quel modo Sig. Giles,
sono ricca di famiglia! Non avrò nessun problema economico finché sarò qui a
Sunnydale! –
L’osservatore si sistemò gli occhiali e sospirò, comprendendo fin da subito
che la nuova cacciatrice gli avrebbe dato filo da torcere in quanto a
disciplina.
Rimpianse Buffy con tutto il cuore per la prima volta.
Emma raggiunse il Magic Box nel pomeriggio e trovò tutta la gang al completo
che l’aspettava; Willow le andò incontro sorridente, ma ricevette in cambio
solo un tiepido saluto.
- Voi siete gli amici della…morta? – fu la sua domanda – Non era in grado
di fare il suo lavoro da sola? – Xander si alzò dalla sedia, pronto ad
inveire con la nuova arrivata ma fu bloccato da Anya che lo trattenne con forza
e lo ricacciò al suo posto.
Willow, dal canto suo cercò di mantenere la calma - Buffy ha sventato due
apocalissi Emma, non dare giudizi affrettati su di lei! E poi… - respirò –
gradiremmo che la chiamassi col suo nome e non con epiteti strani o spregiativi!
–
Emma fulminò la rossa, ma si ritrovò di fronte i suoi occhi decisi:
evidentemente il tasto Buffy era delicato per tutti loro – Ho sentito parlare
di Buffy a Londra, so tutto delle sue imprese! Si, era brava ma evidentemente
non era così forte come tutti dicevano! –
- Cosa vuoi dire? – domandò Giles, interessandosi al discorso.
La cacciatrice si accomodò ad una sedia - Una vera cacciatrice è spietata, non
entra in combutta con i vampiri, non si lascia coinvolgere dalle loro
storie…li elimina e basta! –
Il gelo calò nella stanza: nessuno osò aprir bocca per paura forse di tradirsi
o lasciarsi sfuggire una parola di troppo.
- Non sei qui per giudicare l’operato di chi ti ha preceduto Emma! – commentò
Giles serio – Sei qui per fare il tuo dovere e basta! –
Emma lo sfidò con lo sguardo, per niente intimorita dalle sue parole o dai suoi
occhi diventati freddi e cattivi. Rupert Giles amava molto la vecchia
cacciatrice, questo era chiaro!
Passò in rassegna i volti di tutti i presenti, soffermandosi su quello di
Willow. Sentiva che c’era qualcosa di nascosto nei loro cuori, qualcosa che
aveva già minato la buona convivenza tra loro.
Giles si avvicinò ad Emma e le tese una mano – Ora è meglio se ci alleniamo
un po’, stanotte sei di ronda! – detto questo, la condusse nel retro del
negozio.
Rimasti soli, gli altri si guardarono in silenzio.
- Non le abbiamo fatto una buona impressione, temo – commentò Willow.
- Quella non mi piace! – inveì Xander irritato; Anya lo intimò di abbassare
la voce.
- È un osso duro – mormorò Tara – Buffy potrebbe non essere al sicuro con
Emma in giro! –
Willow si animò improvvisamente – Vado da lei! – e raggiunse l’ingresso.
- Da Buffy? E per dirle cosa? – chiese Anya.
- Devo avvertirla della nuova cacciatrice, dirle che è in pericolo! – non
aspettò repliche da nessuno ed uscì di corsa, diretta verso il cimitero.
2.
Era pomeriggio inoltrato quando Willow arrivò a destinazione: era l’unica a
conoscere il luogo esatto dove riposavano Buffy e Spike.
La porta della cripta era sprangata dall’interno, ma alla strega fu
sufficiente un semplice incantesimo per materializzarsi dalla parte opposta:
filtrava poca luce dentro, abbastanza però da permetterle di muoversi e trovare
la via per il livello inferiore.
I due vampiri dormivano abbracciati nel letto: Willow si ritrovò a contemplare
i loro volti tranquilli e non poté fare a meno di provare un po’ d’invidia
per la loro felicità. Non poteva negare che la sua vita fosse in una fase di
transizione abbastanza confusa.
Spike si era già svegliato, allertato da una presenza estranea.
- Come sei entrata? – le chiese andandole incontro con fare minaccio, indosso
solo i boxer.
Willow, evidentemente spaventata dalla sua reazione, indietreggiò.
Il vampiro distolse lo sguardo da lei e sorrise beffardo, tornando tra le
coperte e, voltatosi verso Buffy, la svegliò con un bacio.
- …mmm…il sole è ancora alto…- mugugnò lei tenendo gli occhi chiusi.
- Amore, abbiamo visite! – le sussurrò lui in un orecchio: improvvisamente
Buffy spalancò gli occhi e vide Willow in piedi accanto al letto:
immediatamente si coprì col lenzuolo e si mise a sedere sorridendo imbarazzata.
- Will, cosa ci fai qui? – domandò all’amica. La ragazza aspettò che Buffy
indossasse una camicia, poi le raccontò tutto su Emma.
- E così alla fine è arrivata la nuova…prescelta – furono le parole di
Spike.
- Credo che sia diffidente nei nostri confronti…ma lei non è stata molto ben
disposta! – spiegò Willow.
Buffy tornò a sedersi sul letto senza proferir parola.
- Dovreste lasciare la città! – suggerì l’amica – Potreste essere in
pericolo! –
La bionda prese le mani di Willow tra le sue – Tranquilla Willow, noi sappiamo
badare a noi stessi! – le sorrise – Non ci farà del male! Ora vai, questa
nuova cacciatrice non potrebbe gradire la tua assenza! – il volto di Buffy,
diventato improvvisamente duro non accettava repliche da parte di Willow, che si
lasciò condurre docilmente all’uscita. Non aveva ottenuto quello che voleva,
mettere al sicuro la sua migliore amica.
Willow passeggiò tra le lapidi sola con i suoi pensieri: non aveva molta voglia
di tornare al negozio e vedere Emma, voleva pensare…a Buffy.
Da quando era diventata un vampiro, non si era mai soffermata a riflettere sui
cambiamenti avvenuti in lei; era sempre la stessa Buffy di prima, di certo non
una spietata creatura tenebrosa come Drusilla, eppure…ogni tanto avvertiva una
durezza nel suo volto che la faceva rabbrividire.
- Non fa più parte del nostro mondo – si disse Willow a voce alta – Ma farò
di tutto perché nessuno le faccia del male! – le sue parole volarono via col
vento, come a suggellare la promessa di una solida amicizia.
Quando Buffy chiuse la porta della cripta alle sue spalle, raggiunse Spike,
trovandolo ancora sdraiato nel letto – Deve essere un peperino questa Emma!
– mormorò lui tra le lenzuola.
Gli occhi di Buffy brillarono come non mai a quelle parole – Ti fa gola la
nuova cacciatrice forse? – domandò.
- Sei gelosa…forse? – Buffy annuì – Io ho già ottenuto la cacciatrice
che volevo, sono soddisfatto così! – rise.
Buffy gli accarezzò i capelli – Che ne dici di andare a vedere come se la
cava questa cacciatrice? –
- Vuoi controllare se è veramente così temibile come dice la tua amica? – le
domandò Spike, iniziando a spogliarla.
Buffy inclinò il capo ed emise un lieve mugolio mentre Spike l’accarezzava.
Si, era un po’ preoccupata, ma ben presto i baci e le carezze di Spike le
fecero dimenticare il resto del mondo e questa…come si chiamava?…Emma.
Sunnydale non le piaceva per niente: anche se era in quel posto da poche ore, si
era accorta che non c’era feeling.
Lei era di origini italiane, cresciuta in mezzo alla natura, poi spedita come un
pacco a Londra per l’addestramento da cacciatrice. Perché Buffy Summers aveva
avuto una vita tutta sua? Amici, amore…
Lei era stata addestrata ed educata rigidamente, non aveva avuto una vera vita
da adolescente!
Il vero odio però nasceva dall’avversione che provava per Buffy: sapeva che
un giorno sarebbe stata la cacciatrice, ma non credeva di doversi scontrare con
lo spettro di questa invincibile guerriera!
Non sarebbe mai riuscita ad occupare un posto nel cuore di quei ragazzi e la
cosa la infastidiva.
Calciò una lapide mandandola in frantumi: c’era una strana sensazione nel suo
cuore.
Perché non si fidava di quei ragazzi? Dovevano sostenere anche lei, eppure le
nascondevano qualcosa, un segreto nei loro cuori.
Buffy e Spike seguivano la cacciatrice da lontano dall’inizio della ronda: lui
era divertito mentre lei ne osservava attentamente ogni mossa.
Non la perdeva di vista un istante, sembrava quasi affascinata dalla ragazza.
Emma eliminò un altro vampiro e camminò oltre il cimitero.
Buffy si rilassò – È forte, combatte con rabbia! –
- È un fascio di nervi, potrebbe crollare da un momento all’altro! –
proseguì Spike – Non capisco come possa alla sua età essere così…-
Buffy gli mise un dito sulle labbra per zittirlo – Credo di capire cosa la
faccia arrabbiare! – si lasciò abbracciare dal compagno – Devo seguirla!
– baciò Spike e corse fuori dal cimitero.
Lui si accese una sigaretta e seguì Buffy con lo sguardo – Prevedo guai…-
Emma era sulla strada di casa: Willow le aveva proposto di raggiungerli al
Bronze, l’unico locale decente di Sunnydale, ma lei aveva preferito buttarsi a
capofitto nella caccia. Le piaceva uccidere.
Trovava che uccidere un vampiro fosse lo sfogo migliore alla rabbia.
La via era deserta, eppure lei si sentiva osservata: era come se qualcuno
l’avesse seguita fin dal cimitero, cercando però di farsi scoprire
intenzionalmente.
Si voltò, in mano un paletto…nessuno.
Forse era troppo tesa per le emozioni della giornata: non doveva cacciare ma
distrarsi come le aveva suggerito Willow.
Si diresse verso casa, era meglio dormirci sopra questa giornata.
Girò la chiave nella serratura del portone – Sei brava! – le disse una voce
nell’oscurità – Forse però ci metti troppa rabbia personale quando
combatti… -
- Chi sei? – Emma cercò di scrutare nell’oscurità, dove sentiva provenire
la voce, chiaramente giovane e femminile.
- Solo un’amica che vuol darti qualche buon consiglio: lasciati aiutare dagli
amici della vecchia cacciatrice, ti sentirai meno sola! Non lasciare che la
rabbia inaridisca il tuo cuore! – avanzò di qualche passo nel buio ma
improvvisamente seppe di essere sola: perché sentiva che quella era una voce
famigliare e…amica?
Era come se fosse provenuta dal suo cuore, come se fosse stata un’entità
antica che la conosceva meglio di chiunque altro.
Buffy? Forse un fantasma? Non poteva essere…oppure…
- E se non fosse morta? – si chiese – No, non sarei qui io! - si guardò
ancora intorno ma non percepì più nulla.
Buffy afferrò il bicchiere di sangue che Spike le porgeva.
- Le hai parlato? – chiese.
Lei si mise in braccio al suo sire e intinse un dito nel sangue, portandolo alla
bocca di lui – Si, ma non mi sono fatta vedere –
Spike l’accarezzò con fare protettivo – Potresti anche eliminarla…-
- Non arriverei mai a questo punto! –
Spike sorrise come uno che la sa lunga – Non conosci ancora a fondo la tua
natura amore – rise – Non sottovalutare il tuo demone…-
Buffy terminò il suo pasto e si alzò – So controllare il mio demone Spike…ho
ancora un’anima…- e detto questo lo prese per il colletto della camicia e lo
trascino a letto.
Dopo averlo fatto sdraiare lo legò al letto con un paio di collant – Per ora
però…amore…lasciamo che il demone e la tua piccola childe siano una cosa
sola…- sorrise maliziosa.
Spike si lasciò andare a una risata sonora prima che lei lo iniziasse a
spogliare e baciare.
La notte volgeva al termine mentre Buffy sottoponeva il suo amato a dolci e
carezzevoli torture.
Alle prime luci dell’alba i due raggiunsero il culmine del piacere per poi
lasciarsi andare al dolce sonno dei non-morti.
FINE TERZA PARTE
QUARTA PARTE
Emma si stava rigirando nel letto, sognava.
Era al cimitero di Sunnydale, camminava attraverso le lapidi, andando incontro
ad una figura sconosciuta; era una splendida ragazza dai lunghi capelli d’oro,
gli occhi verdi ed un dolce sorriso rassicurante.
Dentro di se, la cacciatrice sentiva che quella era la persona che le aveva
parlato poche ore prima.
La ragazza sconosciuta tese la mano ad Emma, poi, senza attenderla, cominciò a
camminare, voltandosi ogni tanto per guardarsi intorno: Emma la seguiva
incuriosita, nonostante sentisse nel suo cuore un crescente pericolo.
Improvvisamente una figura alta apparve dal nulla: un giovane uomo avvolto in
uno spolverino nero e i capelli (alquanto pittoreschi) biondo platino; prese tra
le braccia la ragazza e la baciò con trasporto.
Perché aveva paura?
Lo sconosciuto volse lo sguardo e fissò i suoi occhi blu in quelli di Emma,
cercando forse di impadronirsi dei suoi pensieri, poi attirò la ragazza
nuovamente verso se e la condusse via, oltre il cimitero.
Aspetta…
Aprì gli occhi di colpo, un raggio di sole filtrava dalle persiane.
Si passò una mano sulla fronte poi si alzò dal letto, confusa per il sogno
appena fatto; si infilò sotto la doccia, ma i suoi pensieri andarono a quella
ragazza.
Perché pensava a Buffy Summers? Lei era morta…e se le avessero mentito? No,
era impossibile che fosse viva, la nuova cacciatrice si attiva alla morte di
quella precedente!
Lavati via quei pensieri strambi con un getto di acqua fredda, pensò alla
mattina di lezioni che l’aspettava: Willow e Tara avevano appuntamento con lei
nell’aula di Storia Medievale.
Afferrò l’asciugamano e uscì dalla doccia.
Willow si stava vestendo quando qualcuno bussò alla porta: doveva essere Tara,
anche se era presto.
Aprì rapidamente e si trovò di fronte una sorridente Buffy.
- Posso entrare? – chiese.
Rimasta di stucco alla vista dell’amica, Willow si rese conto dopo qualche
istante che doveva invitarla per darle libero accesso alla sua camera.
- Come puoi…il sole… -
Buffy rise e le mostrò trionfante l’anello che portava al dito – L’ho
preso in prestito a Spike – reclinò il capo – Non fare quella faccia
preoccupata Will…io e Spike usiamo la Gemma di Amara con giudizio, solo per
goderci la luce del sole! –
La rossa si accomodò sul letto e invitò Buffy a fare altrettanto: certo, ogni
volta che rivedeva l’amica era una continua sorpresa. Si ritrovò ad ammirare
l’anello di Buffy.
- A cosa devo la tua visita? – chiese tornando alla realtà.
Buffy incrociò le gambe sul letto - Sono venuta a trovarti e…- si tolse gli
occhiali e osservò fuori dalla finestra – Ieri notte ho osservato Emma
durante la caccia! È molto brava! –
Willow sembrò scossa da un tremito improvviso – L’hai seguita? Le hai
parlato? Oddio Buffy, se ti vedesse…potrebbe…- le parole le morirono in
gola.
Buffy le mise le mani sulle spalle e Willow trasalì al tocco gelido
dell’amica – Stai tranquilla – le disse la bionda – so quello che
faccio, non corro rischi con Emma! Tu come la trovi? – le domandò.
Willow sospirò – È una ragazza scontrosa, non riesco ancora a decifrarla: è
come se avvertissi dentro di lei una grande quantità di rabbia, ma è tutto
avvolto in una forte corazza di metallo! –
Buffy adorava quando Willow parlava in quel modo – Cercate di esserle vicini,
forse è solo molto sola…- suggerì.
- Io credo che sospetti qualcosa sulla tua morte…Ho provato ad esserle amica,
darle la mia disponibilità in tutto, ma niente…è un ghiacciolo! –
Cara, dolce e schietta Willow…
- Ho anche provato ad invitarla al Bronze ma niente…dice che non ha tempo per
simili distrazioni! – fece spallucce e iniziò a giocherellare con un cuscino.
Buffy sorrise amaramente – Com’è votata alla missione…le conviene
distrarsi ogni tanto, oppure arriverà al limite e crollerà! – si rialzò
lentamente dal letto: Willow la guardò affascinata mentre si muoveva con
eleganza.
Buffy sembrò accorgersene perché sorrise divertita – Sarà meglio che ti
lasci alle tue lezioni Will… - la rossa annuì e gettò nell’angolo opposto
del letto il cuscino – Credo ci vedremo al Bronze stasera! – e detto questo
indossò i suoi occhiali da sole ed uscì dalla stanza.
2.
Buffy infilò lentamente la gemma al dito di Spike che si svegliò sorridendole
– Hai fatto un giro alla luce del sole piccola? – lei annuì ed iniziò a
spogliarsi raggiungendolo sotto le lenzuola.
Spike l’avvolse in un abbraccio protettivo e la coprì: lei chiuse gli occhi e
ringhiò debolmente – Mi mancava il sole – mormorò – ma mai quanto te…-
lui la baciò sulla fronte – voglio riposare almeno fino al tramonto…stasera
Willow ci aspetta al Bronze! –
Smise di accarezzarla – Sei andata all’Università? Hai incontrato la
cacciatrice? –
Buffy riaprì gli occhi e incontrò quelli blu di Spike: era furioso e
preoccupato allo stesso tempo.
- Tu stai giocando col fuoco piccola…- le disse.
Buffy rise – Io sto giocando con la sanità mentale della cacciatrice!! –
Spike inarcò il sopracciglio – Vuoi farla fuori? –
Buffy scosse il capo – No, amore…stai tranquillo,,,stasera voglio solo
divertirmi… -
Il vampiro la scrutò: perché credeva che lei stesse architettando qualcosa?
– Non si può certo star tranquilli con te… -
Buffy gli saltò sopra – Dovevi pensarci prima di farmi tua! – ed iniziò a
baciarlo sul petto.
- Mai pentito di questo! – fu il suo commento tra le risate, prima di
lasciarsi andare alla passione.
Il Bronze era affollato come ogni venerdì sera: Buffy e Spike arrivarono nello
stesso istante di Willow e Tara.
- Quelle due sembrano molto intime! – attaccò Spike, vedendo le due ragazze
da lontano; Buffy gli assestò una gomitata nel torace per zittirlo.
Le amiche si salutarono con calorosi abbracci mentre Spike si limitò ad un
cenno della mano.
Il gruppo, orfano di Anya e Xander che erano “stanchi”, entrò nel locale,
non accorgendosi della figura che li osservava da lontano.
- Chi sono quei due…- Emma si ritirò nell’oscurità della via, attendendo
il momento giusto per entrare.
Un sesto senso le aveva detto di accettare l’invito di Willow quella sera,
unito ad una strana sensazione che l’aveva incuriosita. Da lontano, la coppia
che era entrata con le due ragazze le sembrava così familiare…
Lui e lei, vampiro e cacciatrice, perché pensava a questo?
Perché il tuo istinto di cacciatrice non mente…
Respirò a fondo ed entrò.
Per qualche minuto li osservò da lontano: si erano seduti tutti e quattro ad un
tavolo vicino alla pista da ballo: Willow e Tara sembravano molto amiche della
ragazza che dava le spalle ad Emma.
Era così curiosa di vederla in faccia…
Decise che in fondo non c’era niente di male nel raggiungerli al tavolo.
Con passo sicuro coprì la distanza che la separava dal gruppo e sfiorò la
spalla di Willow: la ragazza si voltò e impallidì nel vederla. Sembrava sul
punto di svenire! Tara strinse la mano di Willow come per darle forza, mentre
Emma puntò gli occhi sui due sconosciuti, rimanendo scioccata.
Erano loro due, la coppia del suo sogno!
La ragazza bionda fissò Emma negli occhi, quasi avesse voluto entrarle nella
mente.
- Ciao Emma! – disse rigida Willow, rompendo il silenzio creatosi.
- Non mi presenti? – domandò la cacciatrice fissando la rossa: si vedeva
lontano un miglio che era imbarazzata dalla situazione.
- Loro sono…- si interruppe per deglutire.
Buffy tese la mano ad Emma – Sono Elisabeth e lui è William! – perché
sembrava che stesse sfidando la cacciatrice con i suoi occhi verdi?
Emma strinse la mano a Buffy ed avvertì un gelo immenso scorrere dalla mano al
resto del corpo.
- Tu sei…- iniziò a dire, ma Buffy ritrasse la mano e afferrò Spike per un
braccio.
- Una ragazza che ha molta voglia di ballare con il suo uomo! – esclamò e
trascinò Spike in pista.
Emma rimase impietrita di fronte a quel gesto: era convinta che quella ragazza
fosse in realtà un vampiro, ma c’era qualcosa di più.
- Bevi qualcosa? Le chiese Willow per cercare di stemperare l’atmosfera.
Scosse il capo rigida e iniziò a fissare la coppia in pista.
Tara strattonò Willow e le due si guardarono allarmate.
Spike intanto stringeva Buffy in un romantico lento – Lo sai che ci sta
fissando, vero? – le sussurrò all’orecchio.
Lei annuì.
- Sembra che sia quello che vuoi…-
Buffy alzò il capo ed annuì – Sta rimuginando su noi due, su chi siamo in
realtà! La mia natura mette in confusione i suoi sensi di cacciatrice, non è
divertente? –
- Dipende da cosa ne vuoi fare di lei…- Spike la catturò la bocca in un dolce
bacio.
- Quando capirà chi sono in realtà vorrà eliminarmi! –
Spike la strinse di più a se – È quello che vorrei evitare amore! –
Buffy gli baciò il naso – E non succederà, tranquillo…-
Terminata la canzone, la coppia tornò al tavolo dove il gelo non si era
sciolto, quindi decisero che erano stanchi (come Anya e Xander suggerì Spike) e
si congedarono dall’allegra compagnia.
Emma stringeva i pugni silenziosa, conficcandosi le unghie nella carne: lei era
Buffy Summers, la cacciatrice era un vampiro! Ora lo sapeva, il suo istinto non
sbagliava!
Uscì di corsa dal locale e a nulla valsero i richiami di Willow e Tara.
- Buffy! – una voce lontana richiamò l’attenzione della bionda: sapeva chi
era.
Spike si voltò di scatto mentre la sua compagna lo fece con assoluta calma.
Emma si avvicinò – Tu sei la cacciatrice – sibilò.
Buffy sorrise - No, tu lo sei! – rispose.
- Tu sei Buffy Summers e sei un vampiro! –
Buffy schioccò le dita e sorrise compiaciuta – Brava! Ora hai indovinato!
Cosa vuoi quindi? –
Spike cercò di capire le intenzioni della sua giovane Childe senza cavare un
ragno dal buco.
Le donne…
Emma si ricompose – Tu eri la cacciatrice, ora sei un vampiro! –
- Ti stai ripetendo piccola – Intervenne scocciato Spike.
- Hai venduto la tua anima al diavolo! – gridò la cacciatrice ansimando.
Perché era così sfinita?
Buffy si fece seria e si portò una mano al cuore – Ti sbagli piccola, la mia
anima è ancora qui! –
Emma rimase di stucco.
- Giovane cacciatrice, hai ancora molto da imparare, il tuo cammino è
all’inizio. Qui vedrai e vivrai molte cose che ti segneranno il cuore e se non
vorrai avere problemi con noi devi solo lasciarci in pace! Forse potremmo anche
andare d’accordo! –
Emma scosse il capo agitata - Come posso? Come puoi? Tu hai tradito ciò che
eri, sei diventata quello che hai sempre combattuto! –
Buffy puntò un dito contro la cacciatrice – Io ho scelto la mia strada per
amore, piccola, tu? Sei una cacciatrice, ma senti tua la santa missione di
salvare il mondo dal male? –
Emma rimase in silenzio: si sfiorò il viso, piangeva?
- Non rispondi? – chiese Buffy. Sorrise amaramente . Forse allora abbiamo
qualcosa in comune! – si voltò e si allontanò nell’oscurità con Spike.
- Noi non abbiamo niente in comune! – gridò al vuoto, stringendo i pugni e
iniziando a correre per raggiungere i due vampiri.
Niente, non trovò nessuno nella via: urlò e prese a calci un bidone
dell’immondizia per sfogare la sua rabbia.
Era furiosa: desiderava uccidere Buffy Summers, la odiava perché era un
vampiro! No, in realtà la invidiava perché era felice, perché aveva avuto il
coraggio di scegliere la sua strada lasciando a lei il ruolo di cacciatrice.
“Io non so se voglio essere la cacciatrice”
Quella frase, pronunciata cinque anni prima al suo arrivo a Londra dagli
Osservatori le echeggiava nella mente.
Lo ricordava come se fosse ieri la piccola Emma, giunta in quell’angusta casa
che avrebbe forgiato il suo spirito e il suo corpo.
“…senti tua la santa missione di salvare il mondo?”
Anche le parole di Buffy l’avevano colpita.
Si voltò per rientrare a casa e vide Willow e Tara che la fissavano con sguardi
colpevoli. Emma si affrettò ad asciugare le lacrime ed assunse la sua maschera
di freddezza.
- Non mi avete detto nulla…- ringhiò la cacciatrice fissandole.
Willow fece qualche passo avanti – So che ci stai giudicando male e hai
ragione ma… -
- Ma cosa? – inveì Emma – Io sono la nuova arrivata, l’estranea, non
posso conoscere le vostre tresche? Credevate che non fossi in grado di capire il
gesto di Buffy? –
- Cerca di capire… - tentò di proseguire Willow – Noi volevamo solo
proteggere Buffy e lasciarla tranquilla! –
- Se mi aveste spiegato… -
- Cosa? – attaccò Tara in tono deciso – Quando sei entrata al Magic Box la
prima volta hai da subito espresso i tuoi sentimenti! Sei la cacciatrice, ma sei
una creatura fredda e spietata! Agisci con rabbia e non permetti a nessuno di
penetrare la barriera che hai creato intorno a te! –
Willow osservò l’amica, sorpresa per la durezza delle sue parole.
- Tu odi Buffy? – proseguì poi – Domandati perché, cerca la risposta nel
tuo cuore – il suo tono si fece più dolce – Vuoi veramente essere la
cacciatrice in questo modo? –
Emma la fissò esasperata – Non ho mai avuto scelta! – gridò – Perché
Buffy ha potuto? Lei non doveva! – e detto questo corse via.
Rimaste sole, Willow e Tara si fissarono a lungo: la seconda sembrava
mortificata per la sua reazione – Lei odia Buffy perché ha scelto di non
essere più la cacciatrice, ma la odia maggiormente perché ha reso lei la nuova
prescelta! Tenterà di vendicarsi per placare la sua rabbia, ma non servirà…
-
Willow sospirò e fece spallucce – Ora siamo nei guai… -
FINE QUARTA PARTE
QUINTA PARTE
1.
Buffy era seduta sulla poltrona di Spike fissando il vuoto: pensava a Emma
continuamente e provava comprensione nei suoi confronti.
- Cercherà la vendetta – la voce di Spike alle sue spalle le giunse come un
monito.
La raggiunse e si inginocchiò di fronte a lei – Hai liberato la sua rabbia
–
Buffy sorrise malinconica – Se solo riuscisse ad amare ciò che è… -
- Perché difendi il nostro nemico naturale? – Buffy cercò la sua mano – A
volte non ti capisco, cosa vuoi dalla cacciatrice? –
Buffy sbuffò e si passò una mano tra i capelli – Non lo so amore, non lo so
– si prese una pausa – la odio perché minaccia la nostra felicità,
eppure…la comprendo perché anch’io ci sono passata…ma ho saputo trovare
il sostegno degli amici! È una ragazza a cui hanno tolto la spensieratezza dei
suoi anni, come me…non può fare altro che il killer finché qualcuno di più
forte non la ucciderà! –
Spike si sedette su un bracciolo della poltrona – Dunque non vuoi più giocare
con lei? –
Buffy scosse il capo – Forse in realtà non ho mai voluto farlo Spike! Vorrei
curare il suo odio e la sua solitudine e cercare di avvicinarla e Willow e gli
altri, ma temo che non sarà facile, soprattutto dopo questa notte! Ho sbagliato
tutto, dovevamo andar via da Sunnydale! Emma mi odia – proseguì – perché
con la mia morte l’ho resa la cacciatrice in carica…sono stata egoista? –
In tutta risposta il vampiro la baciò dolcemente sulla fronte e le sorrise –
Sei stata un’ottima cacciatrice, anche se è dura da ammettere per me, hai
anteposto il bene degli innocenti al tuo e…- le sorrise – se un tuo gesto
fatto per amore è da considerarsi egoista allora…ti prego, continua ad
esserlo! –
La sollevò di peso dalla poltrona e la portò nel letto dove trascorsero le
ultime ore della notte amandosi disperatamente.
I primi raggi del sole facevano capolino nel cielo mattutino e due donne si
stavano contemporaneamente pensando: Buffy, abbracciata a Spike, fissava il
vuoto, lasciando vagare la mente verso Emma. Forse si sarebbero battute e Buffy
non le avrebbe permesso di distruggere ciò che aveva ottenuto con Spike,
eppure, se solo fosse stato possibile evitarlo…
Emma si rigirava nel letto senza riuscire a prendere sonno.
Buffy ama William, sono felici. Perché non poteva esserlo anche lei?
Se solo avesse avuto la vita di una ragazza normale, non avrebbe provato quella
tempesta di sentimenti contrastanti nel cuore: odiava, invidiava e ammirava
Buffy Summers e questo la confondeva. Cosa doveva fare?
Doveva ucciderla per placare la sua ira?
2.
Quando Emma aprì il portone di casa erano già passate le nove quella mattina:
voleva parlare con Giles e tutti i complici di Buffy, annunciare loro che
avrebbe ridotto in polvere la loro protetta.
Non intendeva più avere a che fare con Willow e i suoi amici e avrebbe fatto di
tutto per avere un nuovo osservatore!
Cosi sarai di nuovo sola…
Andò a lezione badando accuratamente di evitare Tara e Willow, poi, nel
pomeriggio raggiunse il Magic Box.
Erano lì, tutti tranne Xander.
Stavano in silenzio, Willow e Tara sedute al grande tavolo rotondo, Giles e Anya
dietro al bancone.
Emma li fissò gelida.
Il Sig. Giles si sentì in dovere di parlare per primo ma la cacciatrice impose
il silenzio con la mano.
- Siete tutti spregevoli! – iniziò – Mi avete tenuta all’oscuro della
verità fin dal primo giorno, ma peggio, avete approvato e accettato il gesto di
Buffy! –
- Noi le vogliamo bene! – si giustificò Willow – E la sua felicità è
anche la nostra…se lo merita! –
- E io non merito nulla vero? Conosci la sincerità? Non c’è peggior gesto
che possa fare una cacciatrice e cioè tradire la missione! Si è unita al male
che ha combattuto e voi siete stati suoi complici! –
- Questo non è vero! – obiettò Anya offesa.
- Forse a questo punto dovresti conoscere per intero la storia di Buffy…e
Spike… - mormorò Willow – potresti comprendere…-
- No! – la interruppe Emma, poi si rivolse al Sig. Giles – Faccia in modo
che io abbia un nuovo osservatore al più presto! – fissò Tara negli occhi
– Non voglio più vedervi, non intromettetevi nella mia vita e non esiterò a
farvi fare la fine di Buffy! Prenderò in mano la situazione in questa città
come dovrebbe fare una vera cacciatrice! –
- Cosa? – chiese Giles – La vuoi… - ma non terminò la frase perché Emma
era già uscita dal negozio.
Dopo pochi istanti la porta si riaprì rivelando la figura di Xander.
- Ho visto Emma correre come una furia qui fuori… - spiegò alquanto confuso.
Willow gli spiegò tutto in breve tempo.
Xander si lasciò cadere sulla sedia – Non è possibile… - commentò –
Quella io l’ho subito detestata! – cercò conforto nell’abbraccio di Anya
– Ci riuscirà? – chiese poi guardando il Sig. Giles.
L’osservatore scosse il capo – Non lo so Xander! Buffy è molto forte e non
è sola, ma non credo che la sua volontà sia uccidere la cacciatrice…ha
l’anima ricordiamoci, è sempre la stessa! – calò il silenzio nel negozio.
Willow fissò la porta immaginando Buffy mentre entrava nel negozio come tutti i
giorni della sua vita. Pensò a quello che lei sapeva e gli altri no sul conto
dell’amica: Buffy uccideva, si nutriva di esseri umani anche se reietti
e…possedeva la gemma di Amara.
In realtà era Emma quella in pericolo!
Si chiese se doveva mettere al corrente il resto del gruppo delle informazioni
su Buffy.
Non era il caso, non avrebbero capito.
Willow ricacciò i suoi pensieri in fondo al cuore e tornò alla realtà - Noi
non possiamo permettere che Buffy muoia! –
Il sig. Giles annuì - Ma non possiamo nemmeno lasciare che la cacciatrice
muoia! Ricordiamoci che in fondo è una guerriera del bene! Maledizione! –
imprecò poi.
La situazione non era certo delle migliori, se solo Emma fosse stata più
ragionevole…
- Dobbiamo stare qui fermi a far nulla? – chiese Tara – Cerchiamo di parlare
a Emma e a Buffy per evitare lo scontro! Altrimenti una delle due morirà! –
Xander si alzò – Prova a chiedermi chi vorrei che morisse! –
- Xander! – lo rimproverò Willow – Non possiamo fare il tifo per una delle
due! Non deve morire nessuno in questo modo! – ma nel cuore di tutti i
presenti Willow sapeva che c’era la volontà che ne uscisse vincitrice Buffy.
- Non riusciamo a capire Emma – proseguì la rossa – Forse è questo che ci
rende ostili nei suoi confronti! –
- Cosa proponi di fare Will? – chiese Xander.
Lei scosse il capo – Non so…forse Buffy ha qualche idea in
proposito…cercherò di parlare con entrambe! –
Emma tornò a casa e si inginocchiò di fronte alla cassapanca ai piedi del suo
letto: all’interno erano riposti gli armamenti del perfetto ammazzavampiri.
Si munì di paletti a sufficienza per fare una strage, acqua santa e croci per
una ronda speciale. Avrebbe fatto il suo dovere, ma avrebbe cercato come un
segugio la tana di Buffy e Spike per eliminarli entrambi.
Buffy si svegliò di colpo, cercando spasmodicamente il contatto con Spike che
sembrò tranquillizzarla. Il tramonto era ancora lontano, a svegliarla era stata
una forte sensazione di pericolo.
Il corpo accanto al suo si mosse lievemente: Buffy lo accarezzò senza però
svegliarlo, si limitò per qualche minuto a contemplarlo.
- Non sai quanto ti amo… - gli sussurrò.
A quelle parole, il vampiro aprì gli occhi e sorrise alla ragazza – Si, lo so
quanto mi ami! – le rispose e prese il suo viso tra le mani per attirarla a se
e baciarla.
- Dolcezza, come mai sveglia a quest’ora? –
Buffy socchiuse gli occhi – Ho sentito il pericolo, la cacciatrice! –
- Vuoi dire che sei in sintonia con i suoi pensieri? –
Buffy si appoggiò al suo petto – Può essere! Non conosco i misteri arcani
del mio sangue di prescelta fino in fondo! Avendo trattenuto la mia anima, credo
sia rimasto anche qualcosa della cacciatrice che era in me! –
- Quindi senti pericolo… - mormorò lui pensieroso.
Annuì – Mi vuole polverizzare e lo vuole fare stanotte! È armata fino ai
denti e mi cercherà! – sorrise amaramente – È lo scontro finale! –
Spike non poté fare a meno di nascondere la sua preoccupazione – Indossa la
gemma, uccidila e falla finita! Altrimenti lo farò io! –
Buffy scosse il capo – Voglio parlarle se possibile…non me la sento di
elargire la morte in questa maniera Spike! Io ero come lei! – il vampiro
sospirò deluso e strinse forte la compagna.
- La ucciderò solo se non mi darà altra scelta! Lo giuro! Credimi, non voglio
rinunciare a noi due per il bene di altri! – nei suoi occhi passò un lampo di
luce ambrata.
Questa determinazione in lei sembrò rassicurare Spike che la baciò con
irruenza.
3.
Il sole era tramontato da più di due ore ed Emma stava raggiungendo il cimitero
per la ronda; qualcuno la chiamò alle sue spalle, era Willow.
Sbuffò scocciata da quella presenza ma si fermò per sentire quali sciocchezze
volesse propinarle la rossa per convincerla a desistere dalla sua missione.
- Cosa vuoi? Sei qui per fermarmi? –
Willow riprese fiato un istante prima di parlare – Sono qui per cercare di
convincerti a ragionare…e per chiederti scusa per come ci siamo comportati con
te! –
La cacciatrice la fissò con sguardo interrogativo – È un po’ tardi per
chiedere scusa non trovi? –
Willow annuì – Ma ti chiedo anche di fermarti a capire le nostre intenzioni!
Noi lo abbiamo fatto nell’interesse di Buffy e… -
- Ancora Buffy, sempre Buffy…ma non la smetterete mai di pensare solo al suo
bene? Chi diavolo è questa ragazza, una dea scesa in terra? –
Willow si fece seria – È la mia migliore amica e si è sacrificata molte
volte per il bene del mondo! Quando ha seguito Spike è stato un colpo per
tutti, ma lo abbiamo accettato perché le vogliamo bene! –
- Ma è sbagliato! Ha intrapreso il cammino del male! Come potete accettare
questo? – la cacciatrice si voltò per non sentire più le sciocchezze della
ragazza.
- Non andare da lei, non cercarla! Lasciala in pace oppure cerca di
comprenderla! Lei non è cattiva! –
- Ma è un vampiro dannazione! – esclamò esasperata Emma – Uccide, si nutre
di sangue umano, è un demone! –
Willow strinse i pugni – Lei non uccide – disse.
Stava mentendo, non era mai stata in grado di farlo senza farsi scoprire, eppure
ora…
Willow, la dolce e sincera ragazza aveva detto una bugia alquanto grossa.
È fatta a fin di bene…
- Cosa succede qui? Non mi si invita alla festa? – la voce di Buffy catturò
l’attenzione delle due ragazze: Emma non si mosse mentre Willow sembrò
preoccupata per l’amica.
- Buffy, non dovresti essere qui…- le disse la rossa.
- Non ti preoccupare Willow, ho solo facilitato le cose alla cacciatrice! Volevi
trovarmi non è vero? – l’espressione sul viso di Buffy era tranquilla, come
se stesse parlando con un’amica.
Si appoggiò ad una lapide con la mano e fissò Emma – Sei venuta per
uccidermi non è così? – chiese.
La cacciatrice la osservò senza però trovare modo di reagire. Perché?
Buffy sorrise – Io vorrei evitare tutto questo Emma…potremmo parlare invece
che batterci all’ultimo sangue!-
Willow cercò rapidamente di scorgere la Gemma di Amara alla mano di Buffy
invano: perché non la indossava? Forse perché, nonostante fosse cambiata,
rimaneva onesta.
Non avrebbe combattuto contro Emma ad armi impari.
Finalmente la cacciatrice si scosse dal suo torpore ed afferrò un paletto che
teneva nascosto sotto la giacca – Buffy Summers…io sono qui per fare il mio
dovere, non intavolare discussioni filosofiche sul destino delle cacciatrici!
–
- Quindi tu vuoi vivere e morire sola? –
Emma la fissò con occhi confusi – Cosa vuoi dire? –
Buffy si rilassò – Hai riflettuto su ciò ce ti ho detto Emma? Sei così
convinta di voler fare la cacciatrice ed essere sola fino al momento della tua
morte? Tu puoi vivere una vita diversa da quella che conduci ora…il fardello
del nostro destino può essere lenito con le persone che ci stanno accanto! –
- Smettila! – gridò la cacciatrice e si avventò su Buffy puntando al suo
cuore: da lontano Spike osservava la scena, estremamente preoccupato per
l’evolversi della situazione; sapeva che la sua Buffy avrebbe potuto uccidere
con un dito quella ragazza, eppure non poteva fare a meno di essere apprensivo.
Uscì allo scoperto e corse vicino a Willow: la ragazza trasalì vedendolo
arrivare rapido come una scheggia.
Willow gli sfiorò una spalla con riluttanza e i due si misero ad osservare il
duello tra cacciatrici.
Emma colpiva forte, ma Buffy con la sua esperienza e l’enorme potere di
cacciatrice che ancora possedeva si difendeva molto bene.
- Non la colpisce… - commentò esterrefatta Willow – Buffy si sta solo
difendendo! –
Spike osservò più attentamente le mosse della compagna: Buffy parava i pugni e
i calci di Emma, senza però farle del male.
Perché non la fai finita? Potresti prosciugarla all’istante, non ha le
capacità per batterti…
Emma si allontanò di qualche passo per riprendere fiato mentre Buffy rimase
tranquillamente nella sua posizione.
- Ti sei stancata abbastanza? – le chiese la bionda.
- Tu devi morire Buffy! – gridò la cacciatrice – Sei un demone! E una
traditrice! –
Buffy sbuffò scocciata – Andiamo ragazzina, dimmi quali sono i veri motivi
del tuo odio, non continuare con la stessa canzone retorica! –
Spike e Willow si fissarono, colpiti dalle parole di Buffy.
Emma invece si sentì per la prima volta colta in flagrante.
- Tu… - attaccò quindi la cacciatrice – Tu mi hai costretta a questa vita,
tu sei morta, hai amato un vampiro e l’hai seguito nell’oscurità
condannando me ad una vita di privazioni e senza affetti! –
Buffy sorrise compiaciuta – Hai visto? Ci voleva molto? Non ti senti più
libera ora? Hai ammesso quali sono i motivi per cui odi me e non solo…tu odi
te stessa per quello che sei! Ti hanno strappata alla tua adolescenza per
addestrarti privandoti delle esperienze delle tue coetanee…mi immagino la
ragazzina che si allena mentre fuori dalle mura della sua prigione dorata le
altre bambine giocano e fanno le civette con i ragazzi! Tu volevi essere come
loro, invece sei sempre stata diversa! Povera patetica ragazzina… -
Willow non capiva il perché delle parole di Buffy – Perché lo fa? La
istiga… -
Spike sorrise, convinto di aver capito le intenzioni di Buffy – Certo, vuole
che la ragazzina sfoghi tutta la sua rabbia, così sarà pronta a comprendere a
mente lucida, a ragionare! –
Willow sembrò stupita dalle parole del vampiro – Vuoi dire che Buffy sta
cercando di fare sfogare la rabbia repressa di Emma? –
Spike annuì – Esatto, così la sua mente sarà sgombra dagli spettri del
passato e… -
- Buffy pensa che poi accetterà la sua condizione di cacciatrice? È una
probabilità…perlomeno sarà più propensa a comprendere… - Willow guardò
Emma: le parole di Buffy la stavano caricando nuovamente per il secondo round di
lotta.
La cacciatrice si avventò nuovamente su Buffy: questa volta però la bionda
colpì duro, mandando più volte a terra la ragazza.
- Ti manca l’esperienza mia cara… - la canzonò Buffy – Dovresti allenarti
di più! –
Emma gridò con tutta la rabbia che aveva in corpo e si rialzò, nuovamente
pronta alla battaglia.
Buffy tirò un pungo dritto sul naso della ragazza che iniziò a sanguinare
copiosamente.
Era evidente che Buffy era più forte della cacciatrice, ma Spike sapeva che non
stava usando tutte le sue conoscenze e forze.
Lui aveva combattuto tante volte contro di lei…quasi invidiava Emma in quel
momento.
Emma cercò di fare lo sgambetto a Buffy ma per qualche strana ragione si ritrovò
col culo per terra.
- Non ne hai abbastanza piccola? – le chiese Buffy. Era strano ammetterlo, ma
quel combattimento la divertiva.
Di nuovo in piedi, Emma estrasse dalla giacca un’ampolla contenente
dell’acqua santa che scagliò contro Buffy, andando però a colpirla solo
sulla mano che si bruciò al contatto. La bionda non poté fare a meno di urlare
per il dolore dell’ustione provocata; ringhiò furiosa e per reazione mollò
un ceffone talmente forte alla cacciatrice, che la mandò a sbattere con la
faccia sulla pietra di una tomba.
Spike si mosse rapido verso la sua Childe per constatare i danni della maledetta
acqua santa e a uccidere una volta per tutte la cacciatrice se fosse stato
necessario.
Prese delicatamente la mano di Buffy tra le sue e controllò l’ustione, poi
guardò il corpo riverso di Emma che giaceva a terra svenuta.
L’avrebbe uccisa se Buffy non gli avesse chiesto di lasciarla stare. Nel
frattempo, Willow si avvicinò al gruppo – Come ti senti Buffy? – chiese
inginocchiandosi per sentire il battito cardiaco di Emma.
Buffy sorrise nonostante il dolore – La mia ferita guarirà Will…lei come
sta? –
Willow scosse il capo - È solo svenuta, ma credo che si sia presa una bella
batosta con questo combattimento –
Spike cercò gli occhi di Buffy per intimarla a finire per quella sera –
Dobbiamo andare via da qui… -
Buffy lo abbracciò – Non credo di poter fare ancora molto con questa mano così
ridotta…e poi, confido che la ragazza abbia compreso le mie parole… - guardò
Willow – Stai con lei, assicurati che si riprenda, per favore…non credo che
voglia vedere la mia faccia quando si sveglierà! – e detto questo di lasciò
sollevare di peso da Spike e condurre alla loro cripta segreta.
- Non ti sembra di esagerare? Sono in grado di camminare sulle mie gambe
amore… - lo rimproverò lei.
In tutta risposta Spike la guardò con aria di rimprovero – Ti sei esposta
troppo tesoro…e sei anche ferita…non posso permettere che la mia dolce metà
si stanchi nel tornare casa…poi...una volta arrivati…ti curerò come solo io
so fare… -
Buffy rise e lo abbracciò: il dolore alla mano stava già diminuendo, le
capacità rigenerative di un vampiro sono sorprendenti!
Emma era già stata dimenticata, i due vampiri si inoltrarono all’interno del
cimitero per nascondersi nel loro nido segreto.
Willow li osservò mentre scomparivano nell’oscurità , sospirò e tornò ad
interessarsi ad Emma: le accarezzò il viso e pensò a quello che aveva appena
passato.
- Povera ragazza…ora capisco quello che hai passato e mi dispiace per te…ma
forse solo Buffy ti può aiutare…- si stava convincendo che forse la sua amica
stava agendo in maniera giusta con la cacciatrice.
Emma si mosse lievemente ed emise qualche suono rauco prima di tossire e sputare
sangue; Willow cercò il suo fazzoletto nelle tasche e lo usò per pulire la
bocca e il naso della ragazza.
- Will…cosa mi è… - cercò di rialzarsi, faticando non poco.
La rossa le suggerì di non parlare – Non affaticarti Emma, ti accompagno a
casa… -
La cacciatrice si lasciò aiutare senza proferir parola e zoppicando riuscì a
giungere a casa; Willow la portò fino al letto dove l’aiutò a sdraiarsi.
Dopo averle pulito il viso, la rossa le chiese se aveva bisogno di qualcosa.
Emma scosse il capo e le chiese gentilmente di lasciarla sola.
Willow chiuse la porta dell’appartamento alle sue spalle e pensò un istante a
quei momenti appena passati: qualcosa era cambiato in Emma, lo avvertiva
nell’aria. Forse Buffy aveva fatto breccia in quella rude corazza?
La ragazza sorrise speranzosa e tornò a casa sua.
Nella sua stanza Emma stava rannicchiata nel letto, senza reagire a tutto quello
che le era accaduto: si era fatta battere da un vampiro, da quello che odiava più
di tutti, Buffy.
No, in quel cimitero era accaduto qualcosa di diverso da un combattimento con un
vampiro: Emma stava combattendo contro il suo passato e il suo odio, ed era
grazie a quella ragazza se era successo.
Singhiozzò all’improvviso e si lasciò andare alle lacrime come non faceva da
molto, molto tempo…
FINE QUINTA PARTE