.:: Tutto il mio mondo per te... ::.

Parte 7

10 Lottare per vivere

Si era svegliata verso le otto ma si sentiva ancora molto stanca… Aveva dormito si e no tre ore… Ma ne era valsa la pena, ancora riusciva a sentire il suo profumo!!! Sorridendo si mise a sedere sul letto e si striracchiò sbadigliando.
Aveva sentito la porta sbattere e le persone in casa cominciare a girare. Buffy era andata a lavoro, questa volta probabilmente anche Down era andata a scuola, mentre gli altri sicuramente, già si erano messi a lavorare sulle ricerche del caso… Si vergognò per il fatto di aver di nuovo rubato la stanza a Willow e si sbrigò a scendere dal letto. Si infilò un paio di jeans e una maglietta di cotone leggero che trovò su di una sedia accanto a lei, e capì che qualcuno si era preoccupato di prepararle il cambio. Si sentì la scroccona di turno… Corse verso la porta. Quando fece per uscire sentì un rumore sordo alle sue spalle. Si voltò di scatto, e vide la sua gatta scendere dal davanzale della finestra. Tabata aveva uno sguardo stanco, pareva non avesse chiuso occhio tutta la notte. Le si avvicinò e la prese tra le braccia cominciando ad accarezzarla dolcemente.
S: Buon giorno piccola - le disse guardandola negli occhioni azzurri – ti vedo stanca… Ancora non ti sei abituata vero??? – la gatta sospirò lievemente e strofinò la testa sul viso della padrona. – Sono contenta che tu sia qui con me… - le baciò il naso e la gatta miagolò dolcemente. La adagiò su una poltrona lì vicino e rifece frettolosamente il letto.
Con la mente ripercorse la serata precedente… e con gli occhi lucidi si soffermò su quegli attimi magici che la notte le aveva regalato. Rimase ferma a capo chino, mentre i boccoli le ricadevano sul viso, a cercare di fermare il cuore che pareva scoppiarle nel petto. Ripensava alle carezze che aveva posato sulla testa bionda, alle lacrime vere e quasi sicuramente calde di Spike… - Non Spike!!! William!!!… - Spike oramai era solo un ricordo… Il demone era stato cancellato… Alzò la testa e icrociò lo sguardo di Tabata...
S: Dovranno capirlo tutti... – disse fermamente – Soprattutto lei!!! E’ ora che questa solitudine abbia termine.
Si diresse verso la porta della stanza e gettò un’ultima occhiata alla gatta che finalmente si era addormentata.
S: Tabby non vieni con me??? – il batuffolo bianco aprì un occhio sbadigliando – Ok tesoro – ridacchiò – Come non detto… buon riposo – Uscì dalla stanza e i suoi passi risuonarono veloci per le scale. La gatta la osservò scendere e sospirando si acciambellò di spalle alla porta. Per ora doveva riposare…

S: Buon giorno!!! – cinguettò scendendo le scale saltellando
W: Vedo che il mio incantesimo ha fatto effetto – le disse una Willow molto compiaciuta di sé stessa… Questa volta la sua magia era stata provvidenziale.
Sam non aveva più le bende, e le ferite, erano completamente sparite… nemmeno una cicatrice…
S: Si Will – le sorrise correndole incontro – Sei stata fantastica – la sbaciucchiò – anzi sta notte ti riprendi il tuo letto… - arrossì – ne ho già abusato abbastanza…
W: Figurati non ci sono problemi!!! Io posso dormire con Down…- le disse la strega alzandosi da davanti al computer – Pensa che questa notte, dopo che sei salita, ci siamo addormentati tutti qui di colpo – scosse la testa divertita – tutti questi vampiri e demoni ci stanno uccidendo ahahahha – la sua risata argentina le fece bene al cuore – Stavamo parlando e nemmeno ci siamo accorti quando praticamente siamo svenuti – le fece una linguaccia e si diressero in cucina a preparare qualche cosa per la colazione.
Si misero ai fornelli e dopo poco anche Giles entrò, massaggiandosi la testa.
S/W: Buon giorno sig. Giles – dissero in coro
W: Non la vedo in forma… - ridacchiò. Sam la osservò e non potè far a meno di notare che questa mattina la strega era davvero di buon umore… Si disse che qualunque ne fosse il motivo la cosa la rendeva felice. Era tanto che non riusciva a vedere quegli occhi illuminarsi…
G: Buon giorno ragazze – si sedette sfinito sulla sedia più vicina a lui – Dormire con la testa sul libro degli osservatori non è la cosa migliore del mondo… - sospirò massaggiandosi la schiena.
W: Si – si stiracchiò – ieri siamo tutti crollati come pere in salone. Dovevamo essere davvero stanchi…
S: Beh… Dopo tutte le cose che stanno succedendo…
G: No la cosa è davvero strana… - disse pensoso - nessuno ricorda niente, ho chiesto anche agli altri… Praticamente è come se ci avessero narcotizzati.
W: Io ricordo solo che stavamo parlando e nulla più… - si voltò verso Sam – Tu a che ora sei andata a dormire???
La ragazza rimase un po’ interdetta, ripensò alla dolcissima notte passata tra le braccia del vampiro e scosse la testa.
S: Non lo so… Ho fatto una doccia e sono andata a sdraiarmi sul letto – mentì – credo di essermi subito appisolata. – quello sarebbe stato il suo piccolo segreto. Questa volta sarebbe rimasto tale. Il loro dolcissimo segreto…. Sorrise tra sé e la strega inclinò la testa curiosa
W: Fatto bei sogni?? – le chiese sotto voce, strizzando gli occhi con fare complice
S: Mmmm… - le sorrise misteriosamente – chissà – rise e riprese a darle una mano per la colazione, mentre Willow la prendeva a gomitate e telepaticamente le faceva mille domande.
Glies lasciò andare il discorso… nessuno reputava la cosa importante, quindi si disse che probabilmente non lo era veramente. Sbadigliò.
La mattinata proseguì tranquilla, si diedero da fare a rassettare le stanze, e Sam cercò di fare il possibile per ricambiare la loro ospitalità. Non si fermò neanche quando Willow, apprensiva come al solito, la rimproverò di stancarsi troppo.
All’ora di pranzo andò in cucina e si mise a preparare il pranzo.
S: Oggi cucina italiana!!! – Urlò per farsi sentire e il vociare contento delle persone in salotto la fece sentire a casa.
La prima a rientrare fu Down, che, non appena sentito l’odore buono uscire dalla cucina, si precipitò a vedere cosa bollisse in pentola. La porta si aprì rumorosamente e Sam, che fino a due secondi prima stava canticchiando, si fece cadere il mestolo dalle mani.
D: Woooow!!! – il suo gridolino le trapanò un timpano – che stai cucinando di buono??
S: Pasta alla carbonara – rispose tra le effusioni amichevoli della ragazzina – non so come ma tua sorella aveva una buona scorta di pasta vera, in dispensa – rise pensando che la cosa che le mancava di più di casa sua, era proprio un buon piatto di pasta.
D: Mmmmm Ho una fame da lupi e quest’odore mi sta facendo svenire – si passò estasiata una mano sullo stomaco che brontolò
Willow entrò in cucina poco dopo, anche lei attratta dal profumo.
W: Down!!! – Disse fingendosi offesa – oramai nemmeno mi saluti più
D: Scusaaaaaaa!!! – le saltò al collo dandole un grosso bacio sulla guancia – è che non ho resistito al profumo
W: Veramente nemmeno io – rise – cosa ci stai facendo di buono???
S: Una buonissima ricetta italiana – sorrise – almeno di solito lo è… speriamo bene – fece una linguaccia – Speriamo che non fai qualche schifezza… altro che Down… tu è la cucina fate a cazzotti veramente!!!
Giles aprì la porta e per prima cosa fece entrare il naso. Quando vide le facce divertite delle ragazze si raschiò la gola…
G: Ehmmm… Si mangia??? – disse vergognandosi di come era entrato in cucina.
S: Non appena anche Buffy sarà a casa – sorrise, ma quando incontrò lo sguardo contrariato di Down, capì che ci sarebbe stato da aspettare ancora a lungo – Farà tardi??? – chiese
D: Come al solito – disse stizzita – se non sapessi cucinare qualche cosa anche io, credo che morirei di fame – si mise a sedere con le braccia conserte e la faccia arrabbiata
W: Down lo sai che sta lavorando… - disse bonariamente
D: Diciamo che se la prende comoda… E comunque a questo punto non credo ci sia bisogno di difenderla sempre… Sam hai detto che sai tutto no???
Le sue parole la colpirono come una freccia, e alla mente le venne tutto quello che aveva sempre visto, ovvero Down trascurata, Down triste… Down Cleptomane!!!!! Down che per un pelo non si faceva vampirizzare da quel cesso!!!!!!!!
S: E’ vero… - tacque ma la guardò con lo sguardo di chi sapeva tutto davvero – Ho visto che alle volte tua sorella non ha tempo per te… - incrociò lo sguardo infastidito di Willow e Giles. Pensavano che volesse parlare male di Buffy… Non era così e glielo fece capire con un cenno. Loro aspettarono…
S: Ma… Uno la ho vista sacrificare la sua vita per te – Down sgranò gli occhi questa volta la sua amica non aveva preso le sue parti – e due…. Vuoi che lo dico qui o preferisci che ne parliamo in privato??????
La ragazzina tacque palesemente spaventata da quella frase… Guardò interrogativa la ragazza mora di fronte a lei, e capì che davvero sapeva tutto…
D: Lasciamo perdere – finse di sorridere, ma quando fece per uscire dalla stanza lanciò un’occhiataccia a Sam che invece le sorrise amichevolmente…
S: Diciamo che ognuna di voi ha i suoi buoni motivi… - proseguì – ma che dovreste cercare di capirvi di più… - si voltò e si rimise ai fornelli – Veramente un po’ tutti… - disse sotto voce evitando lo sguardo interrogativo della ragazza rossa. Quell’ultima frase era dedicata al suo Spike…
Giles la guardò perplesso, quella ragazza sconosciuta sapeva davvero tutto della loro vita… anche le cose che gli altri non sapevano…
G: Ma tu sai proprio tutto tuitto… - disse titubante
Sam si voltò a guardarlo e non seppe come, ma capì di cosa stava parlando. Scoppiò a ridere ed annuì. La strega passò il suo sguardo confuso tra l’uno e l’altra più di una volta, ma si convinse che non avrebbe cavato un ragno dal buco. Tornò al suo pc, fingendo che non le interessasse.
Giles arrossì violentemente e si portò una mano davanti agli occhi… Avrebbe voluto sparire nel nulla.
S: Tranquillo Sig. Giles… - lo guardò ancora sorridente – i vostri segreti sono in buone mani
Lui annuì anche se contrariato dal fatto che qualcun altro sapesse del suo bacio ad Anya…
G: Vado a vedere se trovo qualche incantesimo per dileguarmi nel nulla… - pensando questa cosa se ne andò di nuovo ai suoi libri.

Nella sua cripta Spike, non riusciva a chiudere occhio…
Si sentiva bene, se non fosse stato che doveva rimanere lontano dal sole per non friggere, avrebbe creduto davvero di essere un uomo. Le parole di quella ragazza, lo avevano aiutato molto. Le sue carezze così dolci, così protettive e consolatorie nei suoi confronti… Avrebbe voluto che quell’attimo così troppo breve non fosse mai finito… Mai come quel giorno aveva odiato l’alba. Nei secoli si era abituato alla sua vita, invece quel giorno, l’arrivo del sole era stato devastante. Per un istante aveva anche pensato di rimanere lì e bruciare tra le sue braccia. In quel momento, era in pace con sé stesso per la prima volta dopo secoli… Era tutto così luminoso accanto a lei… Chiuse gli occhi e si girò nel letto. Lo sentì così grande e vuoto… Nel buio aprì gli occhi e si maledì quando guardando la porta sperò di vedere entrare Buffy… Si scoprì a preferire le loro scopate furibonde, senza amore, a tutta quella solitudine.
Spike: Buffy Buffy… Buffy!!!! – gridò mettendosi a sedere sulle lenzuola di raso rosso – Sempre quella stronza in testa!!! – Si voltò saltando furiosamente nel letto.
Avrebbe tanto voluto odiarla, cancellarla dalla sua testa, ma la amava così follemente... Sapeva che lei provava qualche cosa per lui, ma quel qualcosa non era mai stato nemmeno vagamente simile… a tutto quel calore sentito sta notte…
Quelle braccia esili, lo avevano stretto con forza, si era sentito protetto…
Spike: Ma da quando ho bisogno di sentirmi protetto??!! – disse a sé stesso con gli occhi stralunati
Quella ragazza lo faceva sentire piccolo ed indifeso… Non gli piaceva…
Spike: Cosa non ti piace??? Tutto quel calore??? Tutta quella dolcezza??? Ma non dire cazzate idiota!!! Nella tua vita non cerchi altro!!! Quello che lei ti ha regalato per qualche attimo, è la cosa che hai cercato per centinaia di anni nelle donne di cui ti sei circondato!!! – annuì lentamente mentre una sensazione di smarrimento gli attanagliava l’anima – E’ che la tua famosa testa di cazzo non fa altro che fissarsi per delle stronze!!! – pensò amaramente stringendo i pugni
Spike: Vedi Cecily, quella pazza di Drusilla… Harmony… e dulcis in fundo Buffy!!!!! La peggiore di tutte le mie follie!!! – gridò a sé stesso tirando una bottiglia di wisky vuota, contro lo specchio che non lo rifletteva, mandandolo in frantumi.
B: Sono sette anni di guai biondino – rise macabra
Lo sguardo del vampiro si riempì di vergogna quando vide la cacciatrice in piedi davanti a sé. Non la aveva sentita arrivare, e probabilmente lei aveva sentito tutto quello che aveva detto.
B: Cosicché io sarei la peggiore di tutte le tue follie – gli sorrise avanzando verso il letto dove ancora era sdraiato.
Spike: Che ci fai qui cacciatrice??? – le ringhiò contro
B: Volevo solo venire ad accertarmi che stessi bene William… - avanzò ancora un po’ verso di lui… Il suo sguardo gelido percorreva malizioso, i lineamenti del corpo nudo sotto le lenzuola.
Spike: William… - disse sotto voce cominciando a ridere. No lei non sapeva proprio pronunciare quel nome con dolcezza. Leggeva nei suoi occhi solo il desiderio di sbatterlo come una puttana su quel letto. Magari proprio come un revival dei bei tempi andati.
Spike: Cosa sei venuta a fare qui??? – le disse gelido
B: Te lo ho detto – gli sorrise – Non sei felice di vedermi??? – Si sedette ai piedi del letto
Spike: Non dovresti esserlo tu… - abbassò lo sguardo, per non farle vedere che stava soffrendo ancora per lei. – Hai detto che devo scordarmi l’indirizzo di casa tua… Mi hai cacciato di nuovo… E probabilmente la rossa avrà già rimesso le cose a posto – alzò lo sguardo di scatto pieno di rancore – proprio come vuoi tu ragazzina viziata.
Buffy lentamente si sdraiò sul letto accanto a lui. Come un felino si avvicinò al suo torace nudo e lo sfiorò. Il suo tocco gelido lo fece trasalire. Rabbrividì e si ritrasse.
B: Facciamolo come piace a te Spike – Lo guardava dritto negli occhi mentre con la mano avanzava avidamente sotto le lenzuola – So che ne hai voglia… - sorrise ammiccante e peccaminosa
La testa bionda si chinò a seguire il movimento della mano di Buffy … sentiva le sue unghie curate solleticargli la pelle. Avrebbe voluto ucciderla, cancellarla dalla faccia della terra, ma la afferrò tra le braccia e la strinse a sé, come nei loro amplessi aveva sempre fatto. La mise sotto di se e cominciò a spogliarla. I suoi occhi verdi… così belli e profondi… così… duri…. Privi di sentimento… Di calore…
La lasciò lì, nel letto, e si raggomitolò in un angolo buio, le mani davanti agli occhi per non vedere il suo corpo steso davanti a lui. Lentamente la ragazza si mise a sedere e lo guardò con un sorriso maligno…
B: Stai pensando a lei vero???
Lui la guardò disperato… come faceva a saperlo??? Anche lei ora riusciva a leggergli nei pensieri???
Buffy si sollevò e camminò verso di lui sollevata da terra. Spike chiuse gli occhi… - Sto impazzendo!!! – Quando li riaprì gli occhi insanguinati di lei erano vicinissimi ai suoi. Gridò.
Spike: Non sei Buffy!!!! Non sei lei!!! Cosa vuoi da me!!!!
La bocca della ragazza si aprì in una risata terribile, il suo corpo si deteriorò velocemente e dalla decomposizione uscì una sfera nera. La scena era terribile anche per lui, e gemette disperato. La sfera gli fluttuava davanti e guardando al suo interno, riusciva a vedere le galassie e tutto l’universo sconfinato.
Spike: Oh Mio Dio!!!! – Si coprì gli occhi tremante, e dentro di sé cercò ancora la sensazione dell’abbraccio della notte trascorsa… Si scoprì a chiamare mentalmente il nome di quella ragazza che lo aveva fatto sentire protetto, e pianse di nuovo.
TF: Cosa credi di poter fare?? – quella voce rimbombava nella stanza come se provenisse da ogni angolo – Piccolo dannato rinnegato dal buio e dal sole… - la risata era tremenda lo scuoteva furiosamente. – Guardami piccolo insignificante essere… Sono il tuo sovrano assoluto… Tu sei mio da quando hai abbracciato le tenebre – rise di nuovo, ancora più forte
La testa bionda sussultava a qual suono così forte, e le mani tremanti del vampiro si stringevano sulle orecchie per non sentire. Ma la voce del The First era anche dentro la sua testa, e lo stava facendo impazzire.
Spike: Cosa vuoi da me!!! – gridò con tutto il fiato che aveva in gola, ma le parole furono interrotte da un’ondata di energia che lo paralizzò sul muro. Il The First continuava a fluttuare davanti a lui, e la sua risata satanica echeggiava tetra tra le mura della cripta.
TF: L’ho portata qui, per farti dare per la prima volta quello che da sempre hai cercato… - ci fu silenzio – E per farti sentire la forza di quello che non avrai mai – rise ancora forte, talmente forte che per le vibrazioni, alcune bottiglie caddero dal tavolino di fronte a loro – Tu sei il nulla, non meriti amore per tutto quello che hai fatto!!! Perché dalla nostra parte non esiste amore, solo sterminio, dolore, desolazione, sei solo un insulso e inutile poeta romatico – rise di nuovo – Lo sei sempre stato… William – la sfera prese la forma di Drusilla – Tu e io siamo la stessa parte di una medaglia… - riconobbe la sua voce e alzò gli occhi per accertarsi di non sbagliare. Quando la vide rabbrividì e si strinse ancora più forte a ridosso del muro, per evitare il suo tocco
D/TF: Spikey la notte è tua signora… - lo accarezzò e lui scacciò la sua mano con un gesto meccanico, senza guardare. Lei rise – Spikey sei parte del male… nessun chip ti potrà togliere questo potere immenso… sei un semidio!!! – alzò lo sguardo al cielo trionfante
Spike: Non è il chip!!!! – gridò tra i singhiozzi, scotendo la testa – è la mia anima – divenne demone e guardò con odio la figura di Drusilla, la causa assoluta di tutti i suoi mali – la mia anima immortale puttana!!!!
La vampira cominciò a danzare per la stanza cantilenando una nenia. Quando si voltò a guardarlo era diventata demone anche lei…
D/TF: La tua anima non ti servirà a nulla Spikey – continuò a cantilenare – Tu sei parte della notte e così sarà per sempre… Poi tu mi ami William The Bloody – ghignò scoprendo i denti aguzzi.
Spike richiuse gli occhi e abbassò la testa sfinito e il suo viso tornò il bel viso di sempre.
Spike: Io non ti amo… - disse piano - Sto impazzendo… Sam aiutami ti prego… - il suo pensiero volò da lei, e da quel calore che ancora sentiva sulla pelle.
Pochi istanti dopo la botola si aprì e qualcosa cadde pesantemente all’interno del sotterraneo. Drusilla volteggiava ancora nella sua cieca follia. Spike diresse lo sguardo verso la cosa che era entrata nel sotterraneo e vide Tabata, avanzare regale verso la figura nella tunica bianca. La vampira cominciò ad urlare come una benshi e svanì in una nuvola di fumo nero dall’odore acre.
Poco distante la gatta stramazzò al suolo sfinita e non si mosse più.

Erano tutti a tavola. Finalmente anche Buffy era rientrata a casa, e potevano mangiare la famosa pasta alla carbonara di Sam. Ne aveva fatta un bel po’, anche perché all’ultimo momento erano arrivati a casa Summers anche Xander ed Anya.
A: Dio è deliziosa!!! – si portò freneticamente la forchetta alla bocca, quasi non mangiasse da una vita.
W: Si è vero!!! - disse la strega mentre prendeva l’ultimo pezzetto di bacon dal piatto – è buonissima!!!
Buffy mugolava estasiata insieme a Giles, mentre Down si teneva sulle sue indignata. Sam cercava in tutti i modi di alleggerire la tensione tra loro, ma con scarsi risultati. Sapeva che aveva messo a dura prova la fiducia che la ragazzina aveva in lei. Probabilmente ora credeva che avrebbe raccontato a tutti i suoi peccatucci.
X: Down… - disse ingoiando la sua forchettata di pasta – ti vedo nervosa… è successo qualche cosa a scuola??? – le chiese paterno come al solito.
Tra lui e Spike facevano a gara a chi la controllasse di più, e la cosa non le piaceva affatto.
D: No nulla – rispose secca – sono solo stanca.
La strega e l’osservatore si guardarono di sott’ecchi e non poterono fare a meno di girare il loro sguardo su Sam. Quella ragazza sapeva qualche cosa di Down che loro non sapevano. Qualcosa di particolarmente delicato, da far andare su tutte le furie la ragazzina.
S: Down tesoro – resse a malapena lo sguardo arrabbiato della ragazzina e si impose di continuare – dopo mi dai una mano a lavare i piatti??
D: Ok – rispose secca fulminandola. La mora si limitò a sorriderle.
Buffy le osservava attentamente, si era resa conto che il problema era tra di loro, e il suo intuito da cacciatrice non sbagliava mai.
B: Ma è successo qualcosa??? – chiese scrutando Sam, sapeva che dalla sua sorellina capricciosa, non avrebbe tirato fuori nulla.
S: No Buffy – finse – perché???
Il suo sorriso fu naturale, e la cacciatrice si convinse che nemmeno da lì avrebbe avuto nessuno riscontro. Sbuffò. Giles e Willow evitarono il suo sguardo per non ricevere domande. Gli altri preferirono cambiare discorso per alleggerire la tensione che era notevolmente salita.

Quando ebbero finito la Scooby si diresse in salone, lasciando le due ragazze da sole, in cucina.
D: Cosa vuoi fare? Dire le mie cose a tutti??? – le disse sottovoce ma con fare rabbioso
S: Non pensi che se avessi voluto farlo lo avrei già fatto??? – si sedette al tavolo – Magari aprendo il tuo cofanetto e facendo vedere a tutti cosa c’è dentro???
La ragazzina si impietrì, Sam sapeva davvero tutto di lei.
D: T… Tu – quasi in lacrime
S: Downy… - la prese per un braccio e la mise a sedere accanto a lei – ti voglio dire ogni cosa… ci tengo a te… che tu mi creda o no – il suo sguardo era dolcissimo e la ragazzina si calmò un po’ – ultimamente mi sento il grillo parlante come sei diventata sincera Sammy… Umpf – pensò mentre sospirando alzava gli occhi al cielo – Allora… Comincio dal mio mondo ok??? – la ragazzina annuì – Tu anche da noi, sei parte della storia solo da un’annetto a questa parte
D: Se va come qui mi hanno creata i monaci pazzi – sbuffò
S: Perfetto signorina chiave – risero insieme – allora… ammetto che prima non mi stessi molto simpatica… capricciosa… infantile… - ridacchiò quando incrociò lo sguardo offeso ma proseguì – Poi invece mi sei andata piano piano a genio… cosa che con Anya e Andrew non è mai successa – le fece un’occhietto complice che la fece sorridere – Ammetto che avevo altri da guardare nella serie… Penso che immagini già chi…
D: Si mia sorella – sbuffò capendo che anche nel mondo dal quale proveniva Sam, lei aveva poca importanza
S: E altri… - tacque
D: Chi??? – chiese curiosa
S: Non ha importanza… Da quando sono arrivata qui invece – preferì non andare avanti anche evitando la seconda volta la domanda… Down sapeva che sua sorella provava qualche cosa per Spike, e in quel mondo – Come nel mio mannaggia la zozza – per quell’amore strampalato non c’era spazio – Dicevo… guardavo la Scooby Down e tutti i casini che hanno passato – sorrise fingendo – Comunque… - sbuffò – da quando sono qui ho capito quanto tu sia speciale… - le prese la mano fra le sue – prima ammetto che non ti avevo dato la giusta importanza… Da quando sono qui invece, mi sono resa conto che se avessi avuto una sorella la avrei voluta proprio come te… - gli occhi della ragazzina erano lucidi, qualcuno stava dimostrando di tenerci a lei e si era seduta a tavolino per dirglielo
D: Davvero?? – chiese piano mentre una lacrima le rigava il volto.
S: Giuro!!! Parola di Scout!!! – rise togliendole dal viso la lacrima che stava scendendo. – Quindi non pensare mai che io voglia crearti dei casini ok??? – la prese fra le braccia mentre lei scoteva la testa – Al massimo fammi un favore… anzi due - la guardò dritta negli occhi – Uno non lo fare più!!! – annuì – Due se hai bisogno di parlare non esitare a farlo… Siamo amiche ok???
Down la strinse forte, e annuì altrettanto enfaticamente. Quando Willow entrò in cucina le trovò ancora lì abbracciate.
W: Tutto ok?? – chiese un po’ preoccupata
S: Si si tutto a posto – le sorrise rialzandosi in piedi – dobbiamo lavare i piatti
D: Giusto!!!
Un capogiro afferrò la ragazza mora e la fece barcollare mentre si avvicinava al lavandino… Qualcuno la stava chiamando… Non sapeva chi fosse, ma non era una bella cosa… non sentiva una bella sensazione… Qualche cosa di malvagio la stava richiamando a sé. Si resse al lavello e le si piegarono le gambe. Mentre Down e Willow correvano in suo aiuto le venne a mente.
S: La croce mistica di Auron – farfugliò mettendosi a sedere.
Sudava freddo e i brividi le percorrevano il corpo. Provava la sensazione di fluttuare e non riusciva a sentire le voci delle ragazze che le parlavano disperate. A malapena riusciva a vedere i loro visi, che mano a mano si offuscavano avvolti dalla nebbia. Rigirò gli occhi e la testa le ricadde all’indietro mentre la strega correva a chiamare gli altri.
Vide l’oscurità, poi una luce alla fine del buio, una luce fioca che diventava sempre più grande e luminosa. Sentì una mano afferrarla e trascinarla indietro. A fatica si divincolò dalla persa e cominciò a correre verso il bagliore accecante. Quando vi fu dentro sentì delle grida alle sue spalle, ma non si voltò. Davanti a lei un neonato dai capelli d’oro le tendeva le braccia. Si avvicinò per prenderlo ed una voce di donna le parlò dal nulla.
Donna: Questo bambino salverà i mondi. I suoi occhi scruteranno il male e lo attraverseranno come lame. Lo distruggeranno. Ma avrà bisognio di essere protetto fin quando non nascerà… I suoi genitori andranno guidati verso la luce… Verso la congiunzione dei loro cuori…
Sam ascoltava rapita quella voce soave, quando una figura vestita di bianco apparve all’orizzonte. Il suo viso sprigionava pace, forza e saggezza. Vide avvicinarsi la donna, e scoprì che la voce che fino a quel momento aveva ascoltato, era la sua.
Donna: Attraverserà il dubbio e le paure per arrivare, tu sarai il suo faro nella notte Arial. Dovrà essere qui tra un anno, per sconfiggere il demone supremo – le sorrise dolcemente – Lui pensa che sei qui per aiutarlo… Io ti dico che sei qui per aiutare questo bambino a venire al mondo. – La vide prendere tra le braccia il bambino e sorriderle piena di luce.
Donna: Credi in te e nelle cose che puoi fare, Auron ti indicherà la strada, anche quando attraverserai il buio. Perché cadrai all’inferno e ne uscirai solo con la forza della tua volontà
La vide svanire e mentre tutto di nuovo si copriva di nebbia cominciò a risentire le voci degli amici chiamarla.
Donna: Ricordati… Anche nel buio più nero la luce vince sempre… E tu sei luce Arial…
Aprì gli occhi di scatto e prese un respiro fortissimo. Si sentiva come se non avesse respirato per minuti interminabili. Si tirò su lasciando tutti spaesati. I loro sguardi sconvolti erano pieni di lacrime.
W: T… Tu eri morta Sam!!! – le disse balbettando
Li guardò senza parole, nemmeno lei sapeva cosa fosse successo. Ricordava solo le parole della donna. Il viso di quel bellissimo bambino di riccioli d’oro.
D: Dio Sam stai bene??? – le prese le mani fra le sue e cercò in tutti i modi di scaldarle.
Sam era gelida e i brividi continuavano a scuoterla. Si guardava intorno smarrita cercando di capire le parole della donna e cercò di ricordare il suo viso…
S: Joyce!!! – sussurrò
Buffy la guardò sperduta senza parlare, tutti si erano stretti a torno alle ragazze Summers quando Sam aveva detto quel nome.
B: Cosa centra mia madre??? – le disse scattando in piedi. Down era in lacrime e cercava il conforto della sorella. Questa non la vide nemmeno e la allontanò senza pensare, accecata dal ricordo della madre.
S: Non lo so Buffy… - chinò la testa – ho fatto uno strano sogno e c’era lei
G: Non hai fatto nessun sogno Sam… - le accarezzò la fronte – tu fino a pochi istanti fa eri morta… Sei stata morta per più di dieci minuti… - il suo sguardo era allibito ma sincero come pochi sguardi al mondo lo potrebbero essere.
Sam sgranò gli occhi. Come poteva essere morta??? Va bene il salto dimensionale, ok anche il fatto che un demone pazzo le aveva detto di averla portata lì per scopi malefici, ma ora anche questo no. Barcollò tirandosi su e cercò di arrivare fino alla porta che dava sul giardino
La mano di Buffy l’afferrò di colpo e violentemente la strattonò fino a farla girare
B: Voglio sapere cosa centra mia madre!!!!
Sam spostò lo sguardo dagli occhi di ghiaccio della cacciatrice a quelli disperati di Down che piangeva in ginocchio per terra. La rabbia, nel vedere la ragazzina cercare la mano della sorella invano, crebbe a dismisura, fino quasi a farla scoppiare. I suoi occhi si riempirono di notte e con un gesto della mano sbattè la cacciatrice lontana da lei. Si inginocchiò accanto a Down e l’abracciò dolcemente. I suoi occhi erano di nuovo gli occhi di Sam.
S: Tua madre sta bene piccola… - la strinse al cuore e la ragazzina non fece nemmeno il cenno di ritrarsi. – te lo giuro…
Tutti la guardarono spaesati. Nulla in lei era malvagio, ma qualche cosa aveva suscitato una forza devastante nelle sue mani.
A: Un’altra strega???? – si allontanò un po’ stringendosi a Xander
Buffy si risollevò da terra e avanzò verso di lei minacciosa.
B: Mi dispiace, ma è il caso che cominci a pensare anche a chi ti sta intorno Buffy – non si era girata, qualche cosa dentro di lei era cambiato e Buffy lo avvertì – Tua madre sta bene, mi ha detto delle cose che non ho capito… Ho visto un bambino in fasce – tutti la guardavano in silenzio – Credo che quel bambino fosse figlio tuo…
B: D… Di cosa stai parlando??? – barcollò avanzando
S: Ha detto che nascerà tra un anno, e che distruggerà il The First – lasciò andare Down ormai calma. E si diresse nuovamente verso la porta del giardino.
Giles si sedette al tavolo cercando di capire qualche cosa di tutta quella situazione. Assorto vagava nei meandri della sua memoria, alla ricerca di qualche profezia in proposito.
S: L’amuleto è la croce mistica di Auron… Rupert – afferrò la maniglia – Credo che ci servirà per proteggerci… almeno per un anno
Corse fuori cercando un po’ di refrigerio. Stava rischiando di impazzire davvero. Andò a sbattere su Spike che con il calare della sera era corso a casa Summers. Gli occhi di Sam incrociarono il suo sguardo, e si riempirono di lacrime di fronte a quegli occhi azzurri. Il viso di lui era terribilmente provato… Rabbrividì quando capì che anche lui aveva incontrato il The First.
Spike: Cosa cazzo… - il suo sguardo incrociò quello dei componenti della Scooby fermi sulla porta e capì che era successo qualcos’altro. – Ma cos’è l’apocalisse????
B: Ho paura di si – si voltò a guardare la sorella e si pentì di ciò che aveva fatto.
Sam abbassò di nuovo gli occhi e vide che il vampiro nascondeva qualche cosa sotto lo spolverino. Quando lui se ne accorse, tirò fuori l’altra mano da sotto la pelle nera. Gli occhi di Tabata la guardarono bellissimi e vispi come sempre
S: Tab..
Spike: Io devo a te e a lei qualche cosa… - le sorrise asciugandole una lacrima con il dorso della mano – ora voglio solo sapere il perché…
La tirò su per un braccio e sostenendola si diresse verso la porta d’ingresso. Buffy lo guardò entrare, senza dire nulla. Quegli occhi non la spaventavano più… Quello era davvero il suo Spike.
B: Ben tornato – gli sfiorò la manica dello spolverino
Spike: Grazie ho riportato a casa questa bambina… - lasciò la gatta tra le braccia della padrona sorridendo alla cacciatrice – La notte è appena cominciata…
Incrociò lo sguardo di Sam e lei scoppiò in singhiozzi quando lo sentì pensare – Finalmente rivedo i tuoi occhi – un battito di ciglia impercettibile – mi sei mancata piccola.
Una volta quei pensieri solo per lei, le avrebbero dato la gioia più grande del mondo. Ora sapeva che mai avrebbe dovuto sperare in nulla. Doveva far nascere quel bambino… O sarebbe davvero arrivata la fine del mondo… Di tutti i mondi…
B: Sam… - i suoi occhi erano lucidi – mi dispiace per prima
Spike le guardava con la testa lievemente inclinata, avrebbe tanto voluto che qualcuno gli dicesse cosa era accaduto.
S: No Buffy… - alzò gli occhi scuri verso di lei e si asciugò una lacrima – mi spiace per averti scaraventato contro il muro
Spike: Scricciolo ha sbattuto al muro la cacciatrice??? – rise forte ma la sua risata era stanca – E’ l’apocalisse!!!! - Sam e Buffy lo guardarono, la aveva chiamata scricciolo. Il cuore di Sam scoppiò dal dolore, mentre osservava la cacciatrice ingelosirsi. Quel sogno meraviglioso si stava trasformando nel peggiore degli incubi. Lui si interessava a lei e lei avrebbe dovuto ignorarlo come un’appestato. Spingerlo tra le braccia della donna che per una vita lo aveva distrutto e tutto questo con il sorriso – The First che tu sia maledetto!!!!! Distruggerti è la mia ragione di vita oramai. Hai distrutto i miei sogni… Ecco perché sono qui… volevi che glielo portassi via… Hai sbagliato i tuoi calcoli… Lui amerà sempre lei… E’ scritto nel destino… maledetto…
G: C’è poco da ridere Spike… - gli disse immediatamente indignato
A: Ha fatto gli occhi neri e l a ha scaraventata via con un gesto della mano – scosse la testa – salteremo per aria davvero sta volta – piagnucolò
Willow la incenerì con lo sguardo. Quella cattiveria era rivolta a lei e lo sapeva bene.
Spike: Tu hai usato la magia??? – guardò Sam perplesso – questo spiegherebbe la gatta
Sam lo scrutò. Davvero che ci faceva lui con la sua gatta tra le braccia???
X: Ora cosa centra la gatta!!! – disse disperato
Spike: Oggi mi ha salvato dal The First
Scese il silenzio.

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