.:: Always in You ::.
Genere: prova sceneggiatura, parte -dopo-finale- [testo
introspettivo-descrittivo]
Buffy – Spike [2 anni dopo - incontro dei due ] Titolo: always
in you.
Di lilu*
* Spike non ricorda nulla del passato.
Lui cammina sulla spiaggia,
porta la camicia nera aperta. La sua pelle è leggermente abbronzata.
E’ scalzo e sta guardando
verso il mare.
La ragazza sta sotto a una tettoia e per caso lo intravede. Non riesce
a crederci. Il suo cuore sta per uscirle dal petto. Mette sul banco
del ciringuito il bicchiere ancora pieno di succo. E nel sole si incammina
verso di lui. Nella testa della ragazza c’è tutto. Sono
passati due anni dalla battaglia. Ora lei non è più quello
che era prima. Vedendolo sotto al sole capisce che anche lui è
diverso.
Sta per pronunciare quel nome che le ha strappato l’anima. Il
ragazzo biondo si gira. I suoi occhi blu la fissano. Sorride. Lei si
sente svenire. Una lacrima le scende sulla guancia. Il ragazzo strizza
un po’ gli occhi e rimane sorpreso. Le chiede se sta bene, le
dice che forse l’ ha confuso con un'altra persona, le dice che
una bella ragazza come lei non dovrebbe mai, mai piangere perché
così sta facendo piangere anche il sole.
Lei dentro è sconvolta pensa che lui non sia lui o forse davvero
è una cosa diversa ora. Si chiede come può averla dimenticata
così. Allora lei fa un passo indietro chiedendo scusa per quella
scena, dicendo che forse è stato il caldo, cerca di ridere, anche
lui sorride. Lei si gira verso la terra e lo saluta e gli dice ancora
scusa. Altre lacrime le rigano in viso. Lui raccoglie una stola verde
che è caduta a quella ragazza, si avvicina a lei che è
girata di schiena, la chiama ragazza, poi sente nel naso un profumo
di fiori e pensa che venga da lei e crede di aver già sentito
quel profumo ma non ricorda dove.
Sente dentro al petto una scossa. Ma non capisce perché. Restituisce
la stola alla ragazza e poi se ne va via sulla spiaggia.
La ragazza torna alla sua casa vicino alla collina. Lei trema così
tanto. Amici le telefonano ma lei non risponde. Sul mobile della cucina
pulsa la segreteria. Prende una birra dal frigorifero ed esce sul patio
a cercare pace nella sera. Ma tutto è vano quel nome amato che
le rimbalza nella testa, nel corpo, quel nome che credeva morto per
sempre e la consapevolezza che sia davvero così. Pensa che lui
non l’ ha riconosciuta. Lui non sa che per settecentododici notti
lei l’ ha sognato, ha sognato che fosse tutto un incubo, che il
prima fosse solo un sogno. Lei entra in casa, ha l’aria davvero
sconfitta, triste. Mette nello stereo un CD dei Nirvana ma subito lo
toglie. Il ricordo la schiaccia nelle note del passato.
Lui è sdraiato sul letto e pensa alla buffa ragazza che piangeva
sulla spiaggia. Pensa che vorrebbe incontrala di nuovo perché
il suo profumo lo manda in orbita. Lui sorride all’ombra della
stanza dove sta per la vacanza. Pensa che non vorrebbe non avere ricordi.
Pensa alla prima cosa di due anni prima che aveva visto, dopo essere
uscito dal posto distrutto. Si passa una mano nei capelli e suoi occhi
diventano lucidi. Pensa che certe cose non spiegabili sono proprio capitate
a lui. Ma lui non trova spiegazione. Lui esce nella notte. Lui è
affascinato dalla notte. Lavora per una radio locale in una trasmissione
serale. Mette musica blues e parla con gli ascoltatori nello spazio
delle richieste. Esce dalla stanza e si incammina per il paese, lui
si sente molto felice lui sente una sensazione di aspettativa come se
si preparasse a una fine nuova, bella. Vede gli sguardi di ragazze mentre
passa nel centro. Sa di piacere alle donne ma la cosa lo turba dentro.
Preferirebbe passare inosservato. Per questo lavora nella radio così
è più sereno, non ha contatti troppo diretti. Si ricorda
della ragazza che è stata insieme a lui l’anno prima. L’aveva
lasciata perché sentiva che non c’era amore per lei.
Il ragazzo si siede sul lungo mare e in mano tiene un “moito”,
lo sorseggia guardando l’oceano scuro. L’aria è leggermente
fresca e lo penetra sul viso dandogli una sensazione di piacere.
Quella sera porta jeans neri e una camicia bianca una po’ aperta
sul petto. Ha le scarpe Adidas ai piedi. Lui appoggia le gambe sul muricciolo
e si rilassa sulla sedia del Bar.
Passa forse un’ora, voci festose gli arrivano alle orecchie e
poi di nuovo quel profumo buono. Come colpito da un pugno lui si gira
di scatto a sinistra. C’è la ragazza a pochi metri da lui
seduta sola sul muricciolo.
- ciao ragazza!
Lei si gira verso di lui, il suo viso esprime totale sgomento, come
se vedesse un fantasma
- ohh..
Non riesce a emettere quasi la voce. La voce è un soffio sospirato.
- ehi ti ricordi? Ci siamo visti oggi sulla spiaggia!
- Ehh…si, io ricordo..
Ma i ricordi di lei sono di ben altra portata.
- vedi, ora che hai smesso di piangere è uscita a vederti anche
la luna…
- come ti chiami?
Lui la guarda davvero interessato e per un attimo gli occhi di tutti
e due si scontrano l’uno nell’altro e rimangono immobili
nel mondo. Lei risponde cercando di sorridergli un po’.
- mi chiamo Buffy…e tu? [lei sussurra il suo nome]
- io sono William e piacere di fare la tua conoscenza.
- ti va di camminare?
- d’accordo, conosco un posto sulla collina laggiù, la
vedi?
- si
- un posto che ti fa sentire il rumore delle onde come se ci fossi in
mezzo davvero, anche se poi è più in alto del mare e il
mare nemmeno si vede.
- Ok andiamo lì
Lei e il ragazzo camminano lentamente senza parlarsi. Hanno il passo
allo stesso ritmo. Lei pensa che hanno già camminato fianco a
fianco in passato. Un passato maledetto che lui ha dimenticato. Lei
pensa che forse dimenticare è il pegno che lui ha pagato per
essere com’è ora. Lei pensa che non dovrà dire nulla
a lui. Poi lui si ferma, e guarda verso la mano di lei.
- ehi quell’anello d’argento io, è bellissimo. Sei
sposata?
- O noo..
- Ehi dai non fare quella faccina..
Lui si avvicina al viso di lei, può di nuovo sentire il profumo
di fiori. Con una mano le sfiora una ciocca di capelli dorati. Lei chiude
gli occhi.
- no non piango se no la luna se ne va. Ma sei un poeta?
Lui lo era stato nel passato. La poesia sopravvive dentro alle persone.
Questo pensava lei mentre glielo stava chiedendo.
- naa…scrivo a volte testi di canzoni, sai lavoro in una radio.
Lui le strizza un occhio.
Lui si sente strano, è come attratto dalle sue labbra, come se
una forza immensa lo pervadesse. Il suo corpo reagisce all’istante.
Lui pensa che ha fatto bene a lasciare la camicia fuori dai jeans. Pensa
anche che lui forse una volta aveva un’ anello d’argento
uguale a quello della ragazza.
Lei si sente esattamente come lui. Vorrebbe così tanto abbracciarlo
e morire lì con lui proprio quella notte. E l’anello è
proprio di lui. Così lei cade in ginocchio. Lui la fissa preoccupato.
Lei si prende la testa tra le mani.
Poi il ricordo la prende. Lui sta per sacrificarsi. Allora lei gli dice
che lo ama, lui non ci crede ma le dice che gli fa piacere se lei glie
l’ ha detto. Lei pensa che si merita questo ma che lo ama così
tanto. Allora lui si toglie l’anello e le dice che almeno le resterà
qualcosa di lui, dopo. Si tengono per mano un attimo e gli occhi dichiarano
l’eternità di quello che provano l’un l’atra.
Poi lui la colpisce forte e la scaraventa verso la vita.
- ehi ragazza ti prego non fare così, che hai?
L’aiuta a rialzarsi da terra.
- forse è meglio se ti accompagno a casa.
Lui l’appella con dolce. Ma subito è imbarazzato da quello
che ha appena detto. E’ quella ragazza che gli fa perdere il controllo.
Lui l’accompagna. E’ dispiaciuto davvero di vederla così
abbattuta.
- scusa, forse non avrei dovuto fermarti stasera.
- Noh
Lei quasi lo urla. Lui la guarda stupito. E di nuovo le carezza i capelli.
- eh mi dispiace se mi hai vista così ma sono stati due giorni
pazzeschi. Forse magari una volta o l’altra te lo racconto…
Ma lei non fa a tempo a terminare la frase. Lui l’abbraccia stretta.
Lei risponde all’abbraccio. Si sente in lui. Lui in lei. Sono
arrivati al porticato di casa della ragazza. Lui si stacca dall’abbraccio
e anche se non la bacia le sta facendo l’amore tutto con la mente.
Lei lo sa e finalmente sorride a lui.
- ti va di andare alla roccia domani?
E’ la ragazza che parla. Lui risponde di si. Lei allunga la mano
e lo tocca sulla guancia.
- ciao, allora a domani.
Lui si congeda e si gira verso la strada incamminandosi nel domani.
Lei entra in casa e si appoggia alla porta, richiusa, con la schiena.
- sei più vivo di un vivo e finalmente siamo due persone in mezzo
a persone, sotto il cielo, sotto il sole. E tu sei tornato da me e io
da te. L’avevi detto quella volta che dopo sarebbe stato per sempre
con me.
La ragazza va in cucina e vede il Led.della segreteria con i messaggi.
Preme il tasto e la voce della sua migliore amica le sta dicendo che
ha visto un fantasma un ’attimo fa, camminare per strada.
- Lo so. E’ più vivo che mai, sai? Le due amiche parlano
per qualche minuto sul da farsi. Poi decidono che oggi è stato
l’ultimo intermezzo tra passato e presente e che da adesso è
già futuro.
Lui si accende una sigaretta pensando che non ha voglia di dormire ma
solo di aspettare che sorga il giorno per andare da lei, adesso ha un
muscolo vero che gli batte nel petto. Lui pensa anche che questo appena
avuto sia un pensiero davvero strano. Le labbra di lui soffiano fuori
il fumo che si disperde nella notte.
END
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